Rafael Leao ha lasciato il campo del Grande Torino con il volto scuro e una mano sempre sulla zona tra inguine e adduttore. Un’uscita silenziosa, quasi rassegnata, che fotografa meglio di qualsiasi parola la gravità della situazione per il Milan, già alle prese con un reparto offensivo ridotto all’osso. L’attaccante portoghese si è fermato nel primo tempo di Torino-Milan dopo aver avvertito una fitta muscolare che non lasciava spazio a dubbi.
L’episodio si è consumato nel momento in cui Leao ha tentato una conclusione dalla distanza, provando a imitare il gol con cui Rabiot aveva da poco rimesso in partita i rossoneri. Il tiro è uscito maldestro, ma il vero problema è arrivato subito dopo: il portoghese si è girato su sé stesso, si è inginocchiato e ha iniziato a massaggiarsi con insistenza l’interno coscia. Un gesto automatico, sintomo di un problema muscolare chiaro e immediato.
Compagni e staff hanno capito subito che non si trattava di un semplice fastidio. Leao ha provato a rimanere in campo per qualche minuto, camminando e corricchiando a fatica, ma la panchina del Milan era già in allarme.
Pochi istanti dopo, la resa: niente proteste, nessun dialogo, nessun gesto di rabbia. Leao si è diretto verso la panchina senza dire una parola, visibilmente contrariato ma soprattutto preoccupato. Nemmeno alle domande di un membro dello staff ha risposto: solo un’espressione tesa e il continuo gesto di toccarsi l’inguine destro, mentre si sedeva con un giubbotto sulle spalle.
Un atteggiamento che non lascia presagire nulla di buono. In questi casi la prima sensazione del giocatore è spesso il segnale più affidabile, e Rafa si è accorto immediatamente di aver accusato qualcosa di serio.
La tempistica è la peggiore possibile. Il Milan entra ora in una fase di stagione particolarmente intensa: prima il Sassuolo, poi la Supercoppa con l’esordio contro il Napoli il 18 dicembre. Allegri, già senza Gimenez e con Pulisic non al meglio, rischia di ritrovarsi con un reparto offensivo in piena emergenza.
Le prime sensazioni non fanno ben sperare, anche se sarà necessario attendere le valutazioni a freddo e gli esami strumentali per capire l’entità del problema. Ma l’uscita muta di Leao, la sua preoccupazione evidente e il modo in cui ha lasciato il campo raccontano una storia che i tifosi rossoneri sperano di non dover leggere fino in fondo.
Per ora, al Milan non resta che incrociare le dita.
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