Il derby di domenica è già nell’aria e Rafa Leao sceglie di dare subito un segnale forte. In collegamento con “Morning Footy” di CBS, l’attaccante portoghese spinge il Milan verso un appuntamento che, oltre al prestigio cittadino, può pesare sulla corsa al vertice della classifica. “Tutti i calciatori sono pronti per la partita. Vogliamo preparare questa gara bene, si tratta del derby e l’Inter è un bel gruppo, ha creato una buona squadra. Per noi è anche un’opportunità per raggiungere la testa della classifica e si sente già il clima di questo week end”.
Leao ripercorre anche il cammino rossonero dall’estate ad oggi, sottolineando l’importanza dei cambiamenti introdotti dal club. “L’anno scorso è stato difficile, quest’anno sono arrivati tanti calciatori nuovi, ma il club, la Ssruttura, tutti hanno fatto un grande lavoro: hanno portato un grande direttore che lavora molto bene, hanno tenuto Ibra, hanno portato Allegri che ha molta esperienza, hanno portato Luka Modric e penso che questi tasselli siano importanti per noi, per i calciatori più giovani”.
Per l’attaccante il percorso è ancora lungo, ma l’obiettivo è chiaro: “Anche se non siamo ancora a metà stagione vogliamo raggiungere buoni risultati, ma ovviamente passo dopo passo e domenica è un’occasione per mostrare quello che possiamo fare”.
Uno dei temi centrali dell’intervista riguarda il lavoro con Massimiliano Allegri, figura che Leao descrive come fondamentale per la sua crescita. “Il mister non mi chiede molte cose, mi ha solo detto: ‘sii libero’ e la cosa più importante è stare focalizzato e avere la giusta mentalità, perché sa cosa so fare con la palla e che posso aiutare la squadra anche senza palla”.
Il portoghese parla di un rapporto quasi familiare: “È più come un padre quando chiede a un figlio di fare sempre meglio a scuola nella vita, di fare le cose nella maniera giusta. Io mi sento felice e con molta fiducia in ogni partita perché so che lui conta su di me, mi chiede solo di essere focus anche dopo un gol, di non fermarmi”.
Nel confronto tra il calcio di oggi e quello che lo ha ispirato da bambino, Leao mostra la consapevolezza di dover evolvere. “A essere onesti a me piace l’uno contro uno, dribblare uno, due, tre difensori… Ma sappiamo che il calcio è cambiato, contano anche le statistiche”.
Cita i suoi miti — Robinho, Ronaldinho, Quaresma, Cristiano Ronaldo — ma ammette che oggi ciò che pesa davvero è il gol: “Allegri ha cambiato la mia mentalità portandomi più vicino alla possibilità di segnare. A volte giocando da esterno sono troppo lontano e se vuoi essere l’uomo giusto devi fare la differenza”.
Dagli Stati Uniti non poteva mancare una domanda su Christian Pulisic, e Leao risponde con grande stima: “Penso che sia cambiato… È un calciatore con grandi qualità, ma è anche molto intelligente e in quella posizione, dove gioca ora, come numero 10 sa come muoversi”.
L’attaccante racconta anche come si completano in campo: “Quando gioco con lui cerco di aiutarlo e di creare gli spazi. È molto importante per noi e possiamo fare la differenza in ogni momento”.
C’è spazio anche per un aneddoto leggero: il rito di iniziazione al suo arrivo al Milan, quando era poco più che un ragazzo. “Io sono arrivato al Milan che avevo 19, 20 anni, non potevo dire di no, così ho cantato per un minuto e sono andato via subito”.
In chiusura, Leao parla con sincerità della paternità, un elemento che sente come motore della sua maturazione: “Mi ha insegnato a essere più focalizzato e a godermi ogni singolo momento. Mi danno forza, quando ci sono momenti negativi penso a loro, cerco di realizzare come posso fare meglio”.
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