La Formula 1 lascia la prima giornata del Gran Premio di Las Vegas avvolta da un fitto velo di incertezza. Temperature rigide, un asfalto incapace di offrire aderenza e due bandiere rosse nei minuti decisivi delle seconde libere hanno impedito ai team di raccogliere dati fondamentali in vista delle qualifiche del sabato.
A complicare ulteriormente il quadro, una segnalazione riguardante una possibile anomalia a un tombino in curva 17 ha spinto la direzione gara a interrompere la sessione per verifiche, temendo un bis dell’episodio del 2023. La FIA ha poi stabilito che non c’erano rischi, ma lo stop ha rovinato ogni tentativo di simulazione gara e, soprattutto, ha lasciato molti piloti senza un riferimento con gomma morbida.
Lando Norris ha chiuso la giornata in testa nelle Libere 2, sfruttando una delle poche simulazioni di qualifica completate con gomma soft. Con lui, anche il giovane Andrea Kimi Antonelli è riuscito a segnare un tempo con la mescola più morbida, mentre la maggior parte dei potenziali protagonisti — da Verstappen a Piastri fino ai Ferrari — non ha potuto fare lo stesso a causa delle interruzioni.
Anche l’ultima bandiera rossa, arrivata nei minuti conclusivi per ragioni mai chiarite dalla regia internazionale, ha congelato i miglioramenti di tanti piloti. Tra i penalizzati, Carlos Sainz e Fernando Alonso, entrambi senza un giro competitivo con gomma morbida.
(tra parentesi: mescola utilizzata)
La sessione inaugurale aveva già mostrato i limiti estremi della pista: freddo intenso, pochissimo grip e continue escursioni nelle vie di fuga. In questo contesto, Charles Leclerc era riuscito a imporsi davanti a un sorprendente Alexander Albon, con una Williams che confermava la bontà del proprio pacchetto aerodinamico in un tracciato da velocità di punta.
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