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L’attaccante della Juventus Dusan Vlahovic sarà sottoposto a intervento chirurgico per una lesione all’adduttore sinistro, con un periodo di recupero stimato in tre mesi.
La Juventus si prende i quarti di finale di Coppa Italia con un 2-0 all’Udinese che non lascia spazio a dubbi: la squadra di Spalletti, al settimo risultato utile consecutivo, archivia la pratica con un’autorete nel primo tempo e un rigore nella ripresa, mostrando un’identità sempre più chiara e una crescita evidente nel reparto offensivo.
Allo Stadium la gara si accende con continuità grazie all’intraprendenza di David, protagonista assoluto nonostante non compaia nel tabellino dei marcatori. È una sua accelerazione a costringere il diciassettenne Palma all’errore che porta alla rete del vantaggio: nel tentativo di anticipare il canadese, il giovane difensore devia nella sua porta un pallone che avrebbe potuto allontanare con più calma.
L’Udinese, molto chiusa e accorta nelle prime fasi, ha provato a tenere bassi i ritmi, ma la Juve ha controllato senza affanni, muovendo palla con pazienza e densità centrale. Yildiz, meno scintillante rispetto alle ultime uscite, ha comunque prodotto tre fiammate che hanno fatto tremare la retroguardia friulana.
Pochi minuti dopo, David costruisce un’azione personale di altissimo livello: controllo, tiro secco sotto la traversa e Stadium in estasi. Gioia però durata poco. Il VAR richiama l’arbitro per fuorigioco e il gol viene cancellato tra le proteste. La tracciatura della linea – sembrata basarsi su Bertola anziché su Palma, effettivo ultimo uomo – ha alimentato il sospetto di un errore tecnico.
Nella seconda parte la Juventus aumenta i giri senza perdere solidità. Miretti continua a mostrare una maturazione evidente, mentre Koopmeiners ritrova centralità in una zona di campo più congeniale. McKennie, spesso sottovalutato, si conferma essenziale negli inserimenti.
Il raddoppio arriva dal dischetto con Locatelli, alla sua 200ª presenza in bianconero. L’episodio nasce da un contrasto tra Palma e Cabal a palla già lontana: un contatto che nel calcio di qualche anno fa sarebbe passato inosservato, ma che i parametri attuali del VAR puniscono senza esitazioni. Giallo per Palma e gara indirizzata definitivamente.
Oltre ai tre punti simbolici del passaggio del turno, Spalletti porta a casa indicazioni confortanti: un David finalmente al centro del progetto offensivo, un Openda subito vivace al suo ingresso e una squadra capace di alternare difesa a tre e a quattro senza perdere equilibrio.
Resta però l’allarme difensivo: l’infortunio di Gatti complica la gestione di un dicembre che si annuncia durissimo, soprattutto in vista della trasferta al Maradona contro il Napoli.
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