Igor Tudor, attuale allenatore della Juventus, ha espresso il suo disappunto riguardo al termine ‘traghettatore’ durante una conferenza stampa. “Traghettatore è una brutta parola, è da tanti anni che quando la leggo mi dà sensazioni non belle”, ha dichiarato Tudor. Secondo l’allenatore, il ruolo di un tecnico non dovrebbe essere ridotto a un semplice passaggio temporaneo. “Quando arrivi sei un allenatore e alleni, ma la vita di un tecnico può cambiare in pochissimo tempo”, ha aggiunto, sottolineando la precarietà della professione.
Tudor ha spiegato la sua filosofia di vita e di lavoro, che si basa sulla necessità di vivere alla giornata. “Un allenatore può avere anche un contratto lungo, ma se perdi cinque gare vai via”, ha affermato. Questa consapevolezza lo porta a concentrarsi su ogni singola partita e allenamento, senza farsi distrarre da piani a lungo termine. “Il passato dà lezioni e il futuro dà soltanto ansia”, ha detto, evidenziando l’importanza di focalizzarsi sul presente per costruire il futuro.
Per Tudor, il futuro non è qualcosa da pianificare in modo rigido, ma da costruire giorno per giorno. “Le altre cose contano zero, il futuro si costruisce oggi”, ha concluso. Questa visione pragmatica riflette un approccio che privilegia l’impegno quotidiano e la costante ricerca di miglioramento, piuttosto che la preoccupazione per ciò che potrebbe accadere domani. Tudor sembra voler trasmettere un messaggio di determinazione e resilienza, caratteristiche fondamentali per affrontare le sfide del calcio professionistico.
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