Jannik Sinner ha recentemente condiviso, in un’intervista al Tg1, dettagli su un periodo particolarmente difficile della sua carriera, durante il quale ha seriamente considerato l’idea di abbandonare il tennis, trovando il gioco privo di divertimento.
In un’intervista, Sinner ha rivelato di aver vissuto momenti di profonda incertezza e difficoltà emotiva. Ha confessato di aver passato notti insonni, specialmente durante Wimbledon, a causa delle preoccupazioni legate alla sua situazione. “Durante Wimbledon ho passato delle notti insonni perché pensavo a questo. Ci sono stati problemi fisici forse dovuti anche a quello. Ci sono stati dei momenti duri, in campo non mi sentivo felice, non mi sentivo me stesso. È stato un periodo difficile, fatto di dubbi, all’inizio non sai se puoi giocare o no”, ha dichiarato Sinner.
Sinner ha parlato anche della pressione derivante dalle aspettative e di come abbia cercato di trovare un equilibrio tra la sua carriera professionale e la vita personale. Ha sottolineato l’importanza di non concentrarsi esclusivamente sul successo finanziario, ma piuttosto sul miglioramento personale. “Il mio obiettivo non è fare soldi: è diventare la migliore versione di me possibile. Numero uno del mondo? Boh, vedremo. Magari n.4 è il mio limite. Desidero scoprirlo”, ha affermato Sinner.
Nonostante le difficoltà, Sinner ha trovato la forza di superare questo periodo buio e di riscoprire la passione per il tennis. Ha lavorato intensamente su se stesso, sia dal punto di vista mentale che fisico, per tornare a competere ai massimi livelli. “Ho pensato di essere diventato un grande giocatore quando sono entrato in Top 10 ma non riuscivo a battere i migliori al mondo, per cui dovevo aggiungere qualcosa al mio tennis”, ha ammesso Sinner.
Queste rivelazioni offrono uno sguardo intimo sulle sfide che anche gli atleti di alto livello devono affrontare, evidenziando l’importanza del supporto emotivo e della resilienza nel mondo dello sport professionistico.
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