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Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, esprime la sua rabbia per gli infortuni dei giocatori tornati dalle nazionali e chiede risarcimenti.
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha recentemente espresso la sua fiducia nelle capacità di Gennaro Gattuso, attuale commissario tecnico della Nazionale italiana, nel guidare gli Azzurri verso la qualificazione ai prossimi Mondiali. Durante un intervento al Centro Congressi della Federico II, in occasione dell’evento “Motore Italia – America’s Cup” organizzato da Milano Finanza, De Laurentiis ha dichiarato:
“Conosco Gattuso, ha vinto con me una Coppa Italia, ha un bel piglio, è uno cocciuto, è stato un grandissimo centrocampista. Lui ce la dovrebbe fare”.
Queste parole sottolineano la stima e la fiducia che il presidente del Napoli ripone in Gattuso, con cui ha condiviso successi durante la loro collaborazione nel club partenopeo.
Nel corso dello stesso intervento, De Laurentiis ha espresso preoccupazione riguardo agli infortuni subiti dai giocatori durante le competizioni con le rispettive nazionali. Ha evidenziato come alcuni calciatori del Napoli, come Amir Rrahmani e Frank Anguissa, siano tornati infortunati dopo gli impegni internazionali. Il presidente ha affermato:
“Ho prestato Rrahmani ed è tornato sfasciato, Anguissa è tornato sfasciato. Non si può andare avanti così. Quando ci sono i campionati devo arrivare fino alla fine senza interruzioni, bisogna avere meno squadre, fare meno partite”.
De Laurentiis ha inoltre sottolineato la necessità di risarcimenti per i club quando i giocatori si infortunano durante gli impegni con le nazionali, criticando la FIFA e l’UEFA per la mancanza di attenzione verso i campionati nazionali. Ha dichiarato:
“I giocatori prendono uno stipendio dalle società e le società devono poter decidere se mandarli nelle Nazionali o no. Se un giocatore si infortuna in Nazionale, si deve riaprire una finestra di mercato e ci devono risarcire. Ma sembra che alla FIFA e all’UEFA dei campionati nazionali non interessi nulla”.
In precedenza, De Laurentiis aveva proposto di limitare le convocazioni nelle nazionali ai giocatori sotto i 23 anni, al fine di ridurre il rischio di infortuni tra i calciatori più esperti. Durante un intervento al 50° anniversario della National Italian American Foundation a Washington, aveva affermato:
“Nessuno ha capito che per le nazionali servirebbe un tetto: dopo i 23 anni non si va più in nazionale perché bisogna scoprire nuovi calciatori”.
Questa proposta mira a proteggere i giocatori più maturi e a promuovere l’inserimento di giovani talenti nelle squadre nazionali.
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