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L’ex campione svedese elogia Jannik Sinner, sottolineando come il suo stile di gioco sia accessibile a tutti grazie all’impegno e alla dedizione, a differenza di quello di Alcaraz che richiede capacità estremamente rare.
Jannik Sinner ha dominato Casper Ruud con un risultato schiacciante: 6-0, 6-1. Un punteggio del genere, specialmente contro un avversario del calibro del norvegese – finalista in tre tornei del Grande Slam e uno dei più solidi giocatori su terra battuta – è indicativo di una prestazione eccezionale da parte dell’altoatesino.
Fin dal primo scambio, Sinner ha imposto il suo ritmo con colpi profondi, angolati e una varietà che ha messo in costante difficoltà Ruud. Il primo set è stato un monologo: Sinner ha concesso pochissimo, è stato impeccabile al servizio e aggressivo in risposta. Il 6-0 riflette perfettamente l’andamento del parziale, in cui Ruud non è mai riuscito a entrare in partita.
Nel secondo set ci si aspettava una reazione del norvegese, ma la musica non è cambiata di molto. Ruud ha tenuto un turno di servizio, salvando così l’onore, ma Sinner ha continuato a dominare in ogni fase del gioco: rapidità negli spostamenti, colpi profondi e pesanti, ma anche lucidità tattica. Il 6-1 conclusivo conferma la sua superiorità in campo.
Questa vittoria non è solo un trionfo sul piano tecnico, ma anche psicologico. Battere un top player in maniera così netta rafforza la consapevolezza di Sinner nei propri mezzi e lo conferma come uno dei favoriti per ogni torneo a cui partecipa, specialmente ora che ha raggiunto una maturità completa nel suo tennis.
Inoltre, un risultato del genere entra di diritto nella storia delle vittorie più nette tra top ten nel tennis moderno: uno statement forte, che manda un messaggio chiaro ai suoi avversari.
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