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L’Atalanta vince 1-0 contro il Marsiglia grazie a un gol di Samardzic al 90′, in una partita segnata da tensioni tra Juric e Lookman e proteste per decisioni arbitrali controverse.
Doveva essere una serata tranquilla, ma l’Inter di Cristian Chivu ha dovuto sudare più del previsto per avere la meglio sul modesto Kairat Almaty. A San Siro finisce 2-1 per i nerazzurri, grazie ai gol di Lautaro Martínez e Carlos Augusto, ma la prestazione lascia più di un interrogativo. I kazaki, dati per spacciati alla vigilia, hanno tenuto testa ai padroni di casa per lunghi tratti, uscendo dal Meazza tra gli applausi del pubblico.
L’Inter parte forte ma sbatte ripetutamente contro il muro difensivo del Kairat. Sommer resta quasi inoperoso, ma dall’altra parte Anarbekov si erge a protagonista, neutralizzando almeno tre occasioni nitide di Lautaro e Frattesi. Il tecnico Chivu, visibilmente irritato in panchina, chiede più concretezza e meno frenesia.
Il gol arriva solo nel finale di tempo: al 43’, dopo una mischia furibonda in area, Lautaro riesce a infilare la palla in rete con una zampata di puro istinto. È un gol “sporco”, ma pesante, che sembra riportare la gara sui binari previsti. Poco prima, però, il Kairat aveva sfiorato l’impresa, colpendo una traversa con Edimilson dopo una deviazione di Sommer.
Nella ripresa, Chivu decide di risparmiare Lautaro inserendo Bonny, ma la scelta non paga. L’Inter rallenta e il Kairat prende coraggio, fino al clamoroso pareggio al 54’: su un calcio d’angolo apparentemente innocuo, Arad svetta più in alto di tutti e batte Sommer di testa. Silenzio gelato a San Siro e qualche fischio dalle tribune.
L’Inter accusa il colpo, fatica a reagire e il pubblico comincia a rumoreggiare. Chivu corre ai ripari con i cambi: dentro Thuram, Calhanoglu e Carlos Augusto per dare nuova linfa a una squadra appesantita.
Al 68’, quando la partita sembra avviata verso un deludente pareggio, arriva la giocata che cambia tutto. Carlos Augusto raccoglie un pallone vagante ai venti metri e scaglia un sinistro violento che si infila sotto la traversa. È il 2-1 che fa esplodere San Siro e toglie le castagne dal fuoco a Chivu.
Nonostante il nuovo vantaggio, l’Inter non chiude i conti. Il Kairat continua a crederci e costringe i nerazzurri a restare concentrati fino al triplice fischio. Nel finale Thuram e Dumfries sfiorano il tris, ma il risultato non cambia.
A fine gara, Chivu ammette la fatica ma difende i suoi:
“Sapevamo che sarebbe stata una partita insidiosa. Il Kairat ha giocato con grande compattezza, noi siamo stati poco cinici. L’importante era vincere e mantenere la testa del girone.”
Con questo successo, l’Inter sale a 12 punti in quattro partite e resta imbattuta in Champions League. Tuttavia, la prestazione evidenzia un calo di intensità e concentrazione che il tecnico rumeno dovrà correggere in vista dei prossimi impegni.
Se l’Inter può tirare un sospiro di sollievo, il Kairat esce da San Siro a testa alta. La squadra kazaka ha mostrato organizzazione, spirito e disciplina, riuscendo a impensierire una delle big europee. Per una sera, il piccolo club di Almaty ha fatto tremare San Siro, strappando applausi sinceri a un pubblico che ha riconosciuto il valore della sua prova.
Vittoria sì, ma senza goleada e con qualche ombra. L’Inter incassa tre punti preziosi, ma il 2-1 contro il Kairat è un campanello d’allarme: in Europa non esistono partite scontate. Servirà più concretezza e meno superficialità se i nerazzurri vogliono puntare in alto.
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