| Sport
Il pilota di KTM Tech3 e il leggendario ex campione spagnolo uniscono le forze per cercare di dominare la MotoGP nei prossimi anni.
Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, la promotrice che gestisce il Mondiale di MotoGP, ha scatenato un’ondata di discussioni nel mondo del motociclismo durante il Gran Premio di Las Vegas di F1. In occasione di una riunione con Liberty Media, la compagnia statunitense che ha acquisito l’84% dei diritti della MotoGP qualche mese fa, Ezpeleta ha espresso la sua visione su come il motociclismo possa evolversi, anche grazie all’esperienza acquisita dalla F1.
Durante un’intervista con DAZN, il massimo responsabile della MotoGP ha lodato l’incredibile spettacolo che Liberty Media ha creato intorno alla Formula 1, in particolare per eventi come quello di Las Vegas. Tuttavia, la conversazione ha preso una piega interessante quando il giornalista Tomás Slafer ha chiesto a Ezpeleta della possibilità di trasformare i Gran Premi della MotoGP in eventi più simili a quelli della Formula 1, magari con l’aggiunta di circuiti urbani come quelli che caratterizzano alcuni GP di F1.
Inizialmente, si pensava che MotoGP non potesse competere su circuiti urbani per questioni di sicurezza, in quanto le moto richiedono ampie vie di fuga per fermarsi in caso di incidenti. Mentre la Formula 1 può permettersi di gareggiare in tracciati stretti e tra i muri, come accade a Monaco, Las Vegas o Baku, per le moto la situazione è diversa. Ma Ezpeleta ha voluto fare chiarezza su questo punto, sollevando una possibile novità per il futuro del calendario della MotoGP.
“Non abbiamo problemi a competere su circuiti urbani, l’unico requisito è avere delle buone vie di fuga. Qui a Las Vegas, per esempio, è difficile trovare ampie aree di fuga, ma ci sono circuiti urbani di F1 che potremmo utilizzare”, ha dichiarato Ezpeleta. “Il tema della sicurezza è la nostra priorità numero uno. Quando abbiamo iniziato nel 1992, il nostro impegno era migliorare la sicurezza, e ci siamo riusciti. Non abbasseremo mai la guardia su questo. Ma, ad esempio, Mandalika è un circuito semi-urbano. Quindi, se un tracciato è in mezzo alla città, ma ha le giuste vie di fuga, noi ci siamo”, ha aggiunto, facendo riferimento al circuito di Mandalika, che si trova in Indonesia ma non è propriamente un tracciato urbano stretto.
Ezpeleta ha precisato che la MotoGP non ha mai escluso a priori i circuiti urbani, ma ha sempre dato priorità alla sicurezza dei piloti. “In definitiva, se troviamo un tracciato che permette di creare le necessarie vie di fuga per le moto, potremmo davvero considerare l’opportunità di correre in un circuito urbano”, ha affermato.
Carmelo Ezpeleta ha anche parlato del suo rapporto con Liberty Media, che gestisce ormai entrambe le competizioni, F1 e MotoGP. “Siamo dentro Liberty Media. Questo evento è un esempio di quello che Liberty Media può fare, non con noi (MotoGP), perché purtroppo qui non possiamo correre, ma la loro comprensione del lato spettacolare delle corse è incredibile. Sono persone che sanno come fare spettacolo, e credo che abbiamo uno sport fantastico che, con il loro aiuto, sarà ancora migliore”, ha commentato, elogiando la capacità di Liberty Media di creare eventi di grande impatto mediatico.
In sintesi, Ezpeleta ha aperto un’importante finestra su quello che potrebbe essere il futuro della MotoGP, suggerendo che, sebbene la competizione su circuiti urbani sia sempre stata una questione di sicurezza, in futuro potrebbero esserci occasioni per portare la MotoGP in alcuni dei tracciati urbani di F1, a condizione che le condizioni di sicurezza lo permettano. Un’affermazione che, se dovesse concretizzarsi, potrebbe cambiare radicalmente il panorama del motociclismo mondiale, avvicinando ulteriormente MotoGP e Formula 1 in termini di spettacolarità e pubblico.
| Sport
| Sport
| Sport
| Sport
| Sport
ONLY RADIO S.R.L. – P.IVA 05295650633