Iga Swiatek trionfa a Wimbledon con un doppio 6-0: il dibattito sui premi uguali tra uomini e donne si riaccende

La tennista polacca Iga Swiatek ha conquistato il suo primo titolo a Wimbledon con una vittoria schiacciante su Amanda Anisimova, riaccendendo il dibattito sull'equità dei premi tra uomini e donne nel tennis.

Iga Swiatek ha scritto una pagina di storia nel tennis vincendo il suo primo titolo a Wimbledon con un netto 6-0, 6-0 contro l’americana Amanda Anisimova. La finale, durata appena 57 minuti, ha visto la 24enne polacca dominare l’incontro, diventando la prima tennista del suo paese a trionfare nel singolare femminile del prestigioso torneo londinese. 

Una finale senza storia

La partita si è conclusa con un doppio 6-0, un risultato che non si vedeva in una finale di Wimbledon dal 1911, quando Dorothea Douglass Chambers sconfisse Dora Boothby con lo stesso punteggio. Swiatek ha mostrato una superiorità schiacciante, lasciando Anisimova senza possibilità di entrare in partita. “Non ho mai nemmeno sognato di vincere questo torneo, per me era una cosa troppo elevata”, ha dichiarato Swiatek al termine dell’incontro. 

Montepremi record e parità di compensi

Quest’anno, Wimbledon ha aumentato il montepremi totale a 53,5 milioni di sterline (circa 63,7 milioni di euro), con i vincitori dei singolari maschile e femminile che ricevono ciascuno 3 milioni di sterline (circa 3,57 milioni di euro). Questa parità di compensi tra uomini e donne è stata introdotta nel 2007, ma continua a suscitare dibattiti, soprattutto in seguito a finali così brevi come quella tra Swiatek e Anisimova.

Il dibattito sulla durata delle partite e i premi

La finale femminile di quest’anno, durata meno di un’ora, ha riacceso le discussioni sull’equità dei premi tra uomini e donne nel tennis. Alcuni sostengono che, considerando la differenza nella durata delle partite (le finali maschili si giocano al meglio dei cinque set, mentre quelle femminili al meglio dei tre), i premi dovrebbero essere proporzionati al tempo di gioco. Tuttavia, altri ribattono che l’equità dei compensi è fondamentale per promuovere l’uguaglianza di genere nello sport, indipendentemente dalla durata delle partite.

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