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L’allenatore della Cremonese Davide Nicola parla alla vigilia della sfida contro il Pisa, sottolineando l’importanza di confermare i progressi visti contro la Juventus e di mantenere alta la concentrazione.
Pisa, Rabbia, delusione e senso di responsabilità. Alberto Gilardino si presenta ai microfoni di DAZN dopo la sconfitta del Pisa al Via del Mare senza nascondere nulla, tracciando un quadro duro ma lucido della prestazione dei suoi. “Una squadra irriconoscibile rispetto alle prime uscite”, è il giudizio netto del tecnico nerazzurro, che fotografa così una serata storta arrivata dopo un periodo positivo.
L’allenatore non cerca alibi e chiama tutti in causa. “Ci dobbiamo assumere le nostre responsabilità. Quando noi perdiamo quell’1% di cattiveria, di aggressività, diventiamo vulnerabili contro chiunque”. Parole che raccontano una squadra apparsa fragile, lontana dall’identità mostrata nelle settimane precedenti.
A sorprendere Gilardino è soprattutto l’assenza di segnali premonitori. “Non c’erano state avvisaglie in questi giorni in allenamento, in vista di una partita così importante, di fare una gara del genere. Ribadisco il concetto: se non mettiamo quell’aggressività, quella determinazione e la voglia di sacrificarci, facciamo molta fatica…”. Da qui l’assunzione diretta di responsabilità: “Sarà compito mio ribaltare la situazione”.
Il ko di Lecce pesa anche per il momento in cui arriva. “Queste tre sconfitte arrivano dopo sei risultati utili consecutivi. Abbiamo ricevuto complimenti allora, adesso dobbiamo portarci sulle spalle questi risultati, cercando di venirne fuori”. Un passaggio che evidenzia la necessità di reagire, senza dimenticare quanto di buono fatto in precedenza.
Entrando nell’analisi tecnica della gara, Gilardino individua i punti critici: “Siamo stati troppo fragili. La volontà era di portare pressione, ma siamo stati troppo lunghi. Troppe palle perse per frenesie. Abbiamo trasmesso paura. Non l’abbiamo mai avuta”. Un elenco di errori che spiega l’andamento della partita e la difficoltà nel rimanere competitivi.
Lo sguardo è già rivolto al futuro, con l’invito a resettare e ripartire dalla mentalità. “Spero sia solo un incidente di percorso e di poter ribaltare quanto visto. A oggi non dobbiamo pensare agli scontri diretti. Tutte le partite sono importanti. Non conta contro chi giochiamo, ma la nostra mentalità. C’è da voltare pagina e da parlare con la squadra, di capire. Dobbiamo capire con lucidità cosa ci è mancato”.
Parole forti, che segnano uno dei momenti più tesi della stagione nerazzurra, ma anche un punto di partenza obbligato per ritrovare identità e continuità.
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