Gilardino e il nuovo Pisa: “Mentalità e cultura del lavoro per affrontare la Serie A”

Alberto Gilardino, nuovo allenatore del Pisa, racconta a DAZN le sue sensazioni e gli obiettivi per la stagione del ritorno in Serie A, sottolineando l'importanza della mentalità, del lavoro di squadra e della valorizzazione dei giovani.

Il Pisa torna in Serie A dopo 34 anni e lo fa con Alberto Gilardino in panchina. L’allenatore, intervistato da DAZN, ha raccontato le sue prime impressioni, l’entusiasmo per la nuova avventura e la filosofia che vuole trasmettere alla squadra e all’ambiente.

Una scelta di cuore

Alberto Gilardino ha spiegato subito di non vivere questa esperienza come una rivalsa nei confronti del passato, ma come una grande opportunità. “No, rivalsa no, anche perché porto grande affetto verso il Genoa, verso tutti i tifosi genoani, dove ci sono molte similitudini con i tifosi pisani, sono anche amici, quindi questa è una bella storia. Io sono felicissimo di essere qui, ringrazio la proprietà Knaster, la famiglia Corrado, Giuseppe, Giovanni, il direttore Baira, perché in questo momento del calcio non è così scontato essere scelti e quindi è motivo di orgoglio da parte mia poter essere a capo dell’aspetto tecnico di questa squadra e sono felice ed entusiasta.” Gilardino sottolinea come l’ambiente pisano sia carico di entusiasmo e come questo debba diventare la forza trainante della stagione: “Mi piaceva l’idea di poter essere allenatore del Pisa e di poter condurre la squadra in questa stagione in un ambiente elettrizzato, in un ambiente di grande entusiasmo che dovrà essere l’infa vitale per noi, che ci accompagnerà per tutta la stagione e quindi sarà un anno dove dovremo cavalcare l’onda quando ne avremo la possibilità e ci saranno magari momenti, come ho detto prima in conferenza stampa, di libeccio dove dovremo essere bravi a chiudere le finestre, speriamo per poco tempo, ma dobbiamo aver bene in testa l’obiettivo e andare dritti come un treno.”

Mentalità, lavoro e gruppo: le basi del progetto

Gilardino ha trovato subito un gruppo con una forte cultura del lavoro, elemento che considera fondamentale per affrontare la Serie A. “Ho avuto subito la fortuna di avere un gruppo con una grandissima cultura del lavoro e questo ho avuto subito l’impressione. Ci sarà adesso il ritiro a Morgé per fare delle valutazioni insieme alla società, però quello che ho visto è grande disponibilità da parte di tutti, da parte dei ragazzi che hanno vinto il campionato, c’è uno zoccolo duro di squadra che trascinano gli altri, tanti giocatori che sono arrivati, tanti prestiti che sono rientrati qua a Pisa.” L’allenatore punta molto sulla sinergia tra staff, giocatori e ambiente: “La volontà è quella di instaurare un rapporto subito diretto con i ragazzi, con la squadra e empatia perché ci permetterà comunque in questo percorso di fare buone cose e di fare un percorso insieme. Quindi la sinergia che noi avremo tra staff tecnico e giocatori, ambiente sarà importante.” Gilardino ringrazia anche chi lo ha preceduto e sottolinea: “Innanzitutto colgo l’occasione per ringraziare lui e il suo staff per come ho visto i ragazzi che hanno vinto il campionato la scorsa stagione perché come ho detto prima hanno mentalità, hanno cultura del lavoro e quindi quando hai queste caratteristiche poi alla fine ottieni risultati ed è stata ottenuta la vittoria del campionato.”

Valorizzare i giovani e consolidare il gruppo

Uno degli obiettivi principali di Gilardino è la crescita dei giovani e il consolidamento della squadra. “So benissimo che ci sarà da fare delle valorizzazioni su giocatori giovani e quindi è una cosa che mi piace molto perché ti gratifica come allenatore cercare di far crescere i giocatori giovani e cercare naturalmente di consolidare chi è già stato l’anno scorso o chi arriverà. Quindi consolidare e soprattutto chi arriverà dovrà pensare che questa maglia è importante, questa maglia non viene indossata in Serie A da 34 anni, quindi per i nostri tifosi, per la nostra gente questo sarà un valore aggiunto.” Gilardino non nasconde un po’ di dispiacere per la partenza di alcuni giocatori importanti verso altri campionati: “Mi dispiace che tanti giocatori importanti che hanno fatto il campionato italiano, hanno fatto anche molto bene, possano andare in altri campionati, campionati esteri, in Arabia e questo sicuramente dispiace per un allenatore ed è naturale che secondo me quelle sono valutazioni poi personali, sono valutazioni personali e valutazioni anche da parte delle società che riguardano.” L’allenatore conclude sottolineando l’importanza di vivere ogni passaggio della carriera con serenità e voglia di crescere: “Bisogna cercare di viverli in maniera positiva, in maniera riflessiva, con serenità e ti danno modo di crescere come uomo e come professionista.”

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