Garcia a Dazn: “Osimhen è un trascinatore. Raspadori può fare la mezzala”

Rudi Garcia protagonista di un’intervista a DAZN Heroes parla dei suoi primi giorni da tecnico del Napoli: “Ho vinto il campionato con il Lille 52 anni dopo quello precedente e la coppa di Francia lo stesso anno, dopo 55 anni ed è stato bello; però, devo dire che la passione a Napoli va oltre: è una religione. Per me il calcio è questo e dovrebbe essere sempre così”

“Osimhen è un trascinatore pazzesco: vuole vincere e trascina la squadra. Un po’ come Cristiano Ronaldo: quando vince è contentissimo, chiama la squadra, vuole fare la foto-ricordo. Mi piace, fa parte dei migliori al mondo come centravanti ed è bello vedere che un giocatore che potrebbe giocare solo la fase offensiva difende come un matto, pressa, torna indietro, aiuta. Quando arrivi in un ambiente vincente la cosa che ti aspetti è che ogni volta che provi a migliorare qualcosa dicano: ma l’anno scorso ha funzionato. Ora dobbiamo fare un ulteriore step e portare novità. Secondo me, per un gruppo è sempre interessante avere cose nuove, altrimenti ti annoi. Raspadori a tutto campo può fare la mezzala, l’esterno, il trequartista e anche l’attaccante; non obbligatoriamente il 4-3-3 dobbiamo anche avere la capacità di giocare con due punte; il solito Kvara può migliorare ancora tanto. Con la palla tra i piedi, ha un genio nei piedi… quando dribbla è bello da vedere. il Napoli l’anno prossimo deve giocare in Champions League, questa è la base. La sua nuova Italia è Napoli, piena di Spalletti. Gli ho lasciato il posto alla Roma e lui me l’ha lasciato qua al Napoli. Ho rispetto per l’allenatore: ha fatto grandi cose.

Colloqui con il presidente? Non faccio un powerpoint prima di parlare con i presidenti. Non c’è studio. Vado con la mia personalità, le mie idee, parlo con i presidenti, come accaduto a Lione, ovunque, ho la mia idea del calcio e se c’è sintonia, e sembra esserci stata, si va avanti. Il presidente ha poi la sua squadra, c’erano Chiavelli, Micheli, sanno tutto di te, se ti fanno venire sono interessati a quello che puoi portare. Maradona? Tanta roba. Diego l’ho visto una volta a Roma, dopo una partita nel 2014, vincemmo all’Olimpico, mi sono trovato in un ristorante e venne al mio tavolo e parlammo 10-15 minuti, fu un momento favoloso. Mi dimenticai di chiedergli una foto. Fa parte della storia del calcio. La cucina? Non cucino per niente, ma amo mangiare insieme, con amici. A me da sempre piace la pizza napoletana. Per ora ho avuto un po’ di possibilità di provarla e le cose semplici sono le migliori. Come il Napoli? Sì, deve giocare semplice”.

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