In vista del Gran Premio del Qatar 2025, la FIA, la Formula 1 e Pirelli hanno deciso di adottare una misura speciale per garantire una gara più sicura e spettacolare. Dopo i test del 2024, che hanno messo in luce problematiche legate al degrado delle gomme, quest’anno si è deciso di limitare a 25 il numero massimo di giri percorribili con ogni set di pneumatici durante il weekend di gara. Questo cambiamento implica che ogni monoposto dovrà effettuare obbligatoriamente due fermate ai box, in una corsa che si svolgerà su 57 giri.
Le motivazioni dietro la decisione: sicurezza e gestione delle gomme
Il circuito di Lusail, che ospita il GP del Qatar dal 2021, è noto per le sue condizioni particolarmente impegnative. Le elevate temperature e il layout del tracciato mettono a dura prova le gomme, con un conseguente rischio di elevato degrado. La decisione di limitare il numero di giri per ciascun set di pneumatici è stata presa per evitare il ripetersi di problematiche riscontrate nelle edizioni precedenti, come i numerosi incidenti dovuti ai danneggiamenti delle gomme, che nel 2023 hanno coinvolto piloti come Lewis Hamilton e Carlos Sainz.
Nel 2023, infatti, era stato introdotto un limite di 18 giri per set di gomme, mentre nel 2024, dopo aver rimosso questa restrizione, si sono registrate comunque difficoltà legate alla gestione del degrado delle gomme, in particolare su quelle del lato anteriore sinistro, che tendevano a subire un’usura maggiore.
Cosa cambia nel 2025: doppio pit-stop obbligatorio e pneumatici più duri
Per il GP del Qatar 2025, Pirelli ha deciso di portare la gamma di pneumatici più dura a disposizione della Formula 1, composta dai compound C1, C2 e C3. In base alle nuove regole, ogni pilota avrà a disposizione due set di gomme dure, quattro set di gomme medie e sei set di gomme morbide.
Il limite di 25 giri per set di pneumatici si applica a tutte le sessioni del weekend, comprese le qualifiche, la Sprint Race e la gara principale, ma con un’eccezione: i giri percorsi sotto il regime di Safety Car o Virtual Safety Car (VSC) verranno conteggiati come parte del totale. Non verranno invece considerati i giri di formazione, quelli di riconoscimento o quelli successivi alla bandiera a scacchi.
L’obiettivo di questa limitazione è garantire che i team non possano prolungare troppo gli stint, evitando il rischio di utilizzare pneumatici oltre il loro limite di durata e riducendo così i rischi per la sicurezza. Secondo Pirelli, infatti, l’usura e le elevate forze laterali a cui sono sottoposte le gomme a Lusail sono cause principali della fatica strutturale dei pneumatici, che può portare a danni improvvisi.
Un’analisi sui possibili effetti della misura
Questa nuova strategia porterà a un minimo di due fermate obbligatorie ai box, che modificheranno la gestione della gara. Le squadre dovranno ottimizzare la strategia di pit-stop per evitare un eccessivo degrado delle gomme, aumentando le opportunità di sorpasso e, di conseguenza, lo spettacolo per il pubblico.
Alcuni team e addetti ai lavori avevano già avanzato l’idea di rendere obbligatori i pit-stop durante l’intera stagione, una proposta che mira a stimolare più azione in pista e a promuovere strategie più aggressive. Tuttavia, questa proposta è stata per ora bocciata dalla maggior parte delle squadre, che ritengono che la misura potrebbe complicare eccessivamente la gestione della gara e la competitività tra i team.
Un GP del Qatar sempre più impegnativo
Il GP del Qatar è diventato uno degli appuntamenti più complessi del calendario di Formula 1. Le temperature elevate, l’asfalto abrasivo e la natura tecnica del circuito di Lusail mettono a dura prova sia i piloti che le monoposto. Le modifiche alle normative e alle strategie di gestione delle gomme sono il frutto di anni di analisi da parte di Pirelli e della FIA, che mirano a rendere la gara più sicura e competitiva, senza compromettere lo spettacolo.
Con il limite di 25 giri per stint, il GP del Qatar 2025 si preannuncia come un banco di prova importante per la gestione delle gomme, che potrebbe avere un impatto significativo sulle performance dei piloti e sulle strategie in gara.