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La tennista Polina Kudermetova ha scelto di rappresentare l’Uzbekistan invece della Russia. La decisione segue una tendenza tra le giocatrici russe di cambiare nazionalità per poter partecipare alle competizioni internazionali.
Flavia Pennetta, prima italiana a vincere gli US Open, ripercorre la sua carriera e il suo percorso di vita in una lunga intervista al Corriere della Sera. La tennista parla di traguardi personali, del ruolo simbolico che ha avuto per le italiane e della vita di oggi, tra famiglia, lavoro e sport.
Pennetta ricorda il momento in cui, nel 2009, entrò per la prima volta nella Top 10 WTA, definendolo una vera e propria rottura di muro: “Ho rotto un muro, per tutte le italiane: non è un caso se, da lì in poi, noi ragazze abbiamo aperto un ciclo. Se l’ha fatto Flavia possiamo farcela anche noi, fu il messaggio”. La tennista paragona il suo impatto a quello di Jannik Sinner tra gli uomini, ma precisa: “Quel muro, al maschile, l’ha rotto Fabio, mio marito, non Jannik”.
L’infanzia di Flavia è segnata da piccole sfide e grandi aspettative familiari. “Mio padre voleva un maschio… Quando sono nata ha fatto una scenata: mannaggia alla miseria, come è possibile! Anche mio nonno avrebbe voluto un maschio, invece arrivarono due femmine e quattro nipotine. Però non ho mai percepito un’aspettativa delusa. Da ragazzina dissi a mio padre: tranquillo, ti darò più soddisfazioni di un maschietto”. E così è stato: il suo sogno di bambina era diventare la più forte d’Italia, obiettivo che ha raggiunto e superato con la vittoria agli US Open 2015, in una finale storica tutta italiana contro Roberta Vinci.
Pennetta racconta anche i dettagli di quella finale: “La semifinale di Roberta contro Serena Williams, la finale tutta italiana, il caffè prima di scendere in campo: nemmeno a scriverlo veniva un film così bello”. Il legame con Vinci va oltre il tennis: “È un aggancio di anime che ci legherà per sempre. Abbiamo vissuto momenti non solo di sport, ma di storia italiana”.
Oggi, la vita di Flavia è diversa. Divisa tra Milano, il lavoro in tv e tre figli, la tennista riflette sull’equilibrio conquistato con il tempo: “Dirlo ad alta voce mi fa un po’ paura: no. Se avessi potuto scrivere la sceneggiatura della mia vita, l’avrei voluta esattamente così”. Riguardo al marito Fabio Fognini, protagonista di Ballando con le Stelle, Flavia è entusiasta: “Felice che il pubblico lo stia scoprendo! La giuria se lo aspettava litigioso e imbronciato, come a volte gli capitava di essere in campo. E invece è empatico, gioioso, generoso: il vero Fabio. E pensare che mio marito era l’anti-ballo: zero ritmo, negato…”.
Flavia Pennetta resta così non solo un punto di riferimento per il tennis italiano, ma anche un esempio di determinazione, resilienza e passione, capace di ispirare nuove generazioni, dentro e fuori dal campo.
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