Vincenzo Italiano domani sfiderà il Napoli. Il tecnico viola presenta la gara in conferenza stampa a Riyad
Lo scorso anno avete fatto 34 punti meno del Napoli, ma in questo momento sembra che la Fiorentina sia alla pari del Napoli e non sembra esservi una favorita. È un errore di valutazione?
“Credo che sia passato troppo tempo dalla partita di campionato col Napoli, sono successe tantissime cose e quindi credo che quella sia stata una bella parentesi per noi. Siamo riusciti a esprimerci bene, ma domani sarà tutt’altra storia. Si parte da un solo obiettivo: riuscire a superare questa semifinale e arrivare a giocarsi questo trofeo. Domani sono convinto che troveremo un Napoli diverso, forte, campione d’Italia, con a disposizione tanti giocatori di qualità e campioni. Mi auguro che in questi giorni l’abbiamo preparata nel modo giusto, sappiamo di affrontare giocatori che sono sempre dei campioni, gente che può vincere le partite. Mi auguro di averla preparata nel migliore dei modi, in campionato l’avevamo davvero approcciata nel modo giusto e sviluppata nel modo migliore”.
Cosa è cambiato in questi mesi nell’approccio e nella gestione delle partite?
“Credo che queste siano partite che abbiamo capito bisogna approcciarle bene, affrontarle con la massima attenzione. Tutte le situazioni vanno affrontate con la massima attenzione, bisogna cercare di essere al massimo sotto l’aspetto della concentrazione: il minimo dettaglio ti fa vincere o perdere. Arrivare in finale è un merito, è chiaro che si giochi per vincere, ma ci siamo resi conto che, per cercare di non commettere quegli errori bisogna avere una testa diversa e avere capito che sono partite secche, che vanno affrontate con un certo tipo di mentalità e attenzione, mettendo qualità in tutto quello che si propone. Nelle due finali perse abbiamo trovato attaccanti concreti e grande cinismo da parte degli avversari, questo paga e ti porta alla vittoria. È questo che ti lascia l’esperienza di giocare certe partite”.
Vi è piaciuta l’organizzazione araba?
“Tutto bene, non abbiamo girato tantissimo, ma dove ci alleniamo tutto bene. Dagli spogliatoi al terreno di gioco, si vede che si vuole crescere e si vuole portare questo sport a un livello importante, di conoscere questa cultura”.
Domani Nico Gonzalez può essere della partita?
“Oggi ha fatto 20 minuti con la squadra… È guarito e ci fa piacere, però è poco per inserirlo, per portarlo dentro. Insieme a lui Dodò, che ieri ha iniziato con la squadra anche se in maniera graduale e differenziando un po’ il lavoro. Sono guariti e piano piano incrementeranno, cercheremo di portarli alla condizione”.
Cosa ha imparato dalle due finali dell’anno scorso e come viene elaborato il cambio di atteggiamento?
“Noi, come detto prima, siamo arrivati a quelle due finali, dopo un percorso straordinario, e quando vai in finale sai di affrontare una squadra forte, che ha raggiunto la finale. In una era l’Inter, nell’altra il West Ham che in Premier League sta facendo grandi cose. Chiaro che in alcuni aspetti abbiamo sbagliato qualcosina: sotto l’aspetto difensivo vieni chiamato in causa contro queste big e lì devi sapere tenere botta. In campionato quest’anno la squadra ci sta riuscendo, abbiamo una tenuta difensiva importante e non stiamo soffrendo come gli anni scorsi. È cresciuta l’attenzione, lavoriamo da due anni e mezzo e quindi ci conosciamo: c’è anche un tema di crescita individuale, oltre che di tattica. I ragazzi sanno che giocare con la massima attenzione può limitare gli errori in questo tipo di partite, quegli errori che ci hanno fatto stare male. Mi auguro che questa lezione sia stata capita, abbiamo cercato di presentarci domani nella squadra più consona per mettere in difficoltà i campioni d’Italia, gente che ha giocatori come Kvara, Simeone, Raspadori, Politano, Di Lorenzo”.
Come si gestisce la voglia di riscatto? Può essere un limite o una cosa a cui appoggiarsi?
“Intanto quelle erano finale e questa è una semifinale, però sono sempre partite secche, da giocare in maniera diversa rispetto a quello che è un campionato intero. Quelle due partite qualcosa ci hanno lasciato, dobbiamo esser orgogliosi di essere dentro a competizioni importanti, di arrivare a dove credo meriti di essere la Fiorentina, di galleggiare sempre in zone importanti di classifica. L’orgoglio qui deve essere il massimo, poi ogni partita ha storia a sé e spesso come stiamo facendo cambiare nel secondo tempo fa sì che si possano vedere tante facce. Figuriamoci a distanza di mesi e mesi, mi auguro che la squadra abbia dentro quel qualcosa di diverso che ti ha lasciato quel percorso in Coppa Italia e in Conference”.
Questo processo di cinismo sembra a buon punto. Domani quanto è vicina la Fiorentina al cinismo che vuole lei?
“Quest’anno abbiamo dimostrato crescita e maturità sotto tutti i punti di vista, i numeri dicono questo. Nelle partite che siamo riusciti a vincere, anche non giocando benissimo, è avvenuto perché dietro abbiamo tenuto diversamente da come facevamo in precedenza. Il nostro portiere in quelle occasioni ha fatto alcuni importanti che ci hanno permesso di vincere e poi anche quando non abbiamo creato tantissimo lì davanti siamo cresciuti in cinismo e precisione. Questo ci sta portando a essere quarti in classifica, dentro al girone di Conference: se vuoi arrivare a ottenere certi traguardi deve crescere tutto. Il cinismo mancava e sembra far parte di questa squadra, un po’ di attenzione in più dietro la stiamo migliorando e questo porta risultati. Domani non c’è occasione migliore per mettere in partita queste componenti: è gara secca e deve regnare quanto detto finora”.
Che ricaduta può avere questo break per il campionato e per la corsa Champions?
“Noi siamo orgogliosi di essere qua, insieme a questi squadroni, per noi deve essere solamente un momento di grande crescita giocare senza pressioni, senza nessuna tensione, domani liberi di testa e di mente. Dobbiamo cercare di proporre quello che ci ha permesso di essere qua e non pensare che gli obiettivi cambino quando rientriamo a Firenze. Dobbiamo giocare con grande serenità, poi il futuro lo vedremo. Si recupereranno partite, siamo in una zona di classifica con squadre tutte forti e in grande crescita, ma intanto pensiamo a questi impegni. Poi penseremo al campionato, dove teniamo tantissimo a migliorare i piazzamenti dei due anni precedenti”.
È più contento dei risultati ottenuti o del progetto tecnico sviluppato?
“Credo di entrambe le cose. I risultati secondo me sono stati anche inaspettati: giocare due finali non capitava da moltissimi anni. Subito al primo anno qualificazione a una coppa europea, e quest’anno stiamo ancora dimostrando di essere una squadra matura, che è cresciuta. Come progetto tecnico abbiamo valorizzato tanti ragazzi, siamo cresciuti, abbiamo dato la possibilità a tanti ragazzi e anche a me stesso di giocare partite di livello importante, dove forse nessuno immaginava di poter essere presenti. Risultato e progetto tecnico sono andati di pari passo, essere qui è una soddisfazione enorme, siamo qui con i campioni d’Italia e i vicecampioni d’Europa”.
Quanto conterebbe per questa squadra vincere?
“La crescita ottenuta penso sia già una vittoria, essere qua è già una vittoria importante e penso che in questi tre anni ci sia stata già una grande crescita. Continuare a essere presenti e galleggiare come stiamo facendo noi deve essere un obiettivo ogni anno per la Fiorentina. Siamo felici del percorso e venirci a giocare una partita importante è una sensazione bellissima, ne siamo fieri e domani dobbiamo dimostrare il nostro valore”.
Domani senza supplementari come cambierà l’atteggiamento tattico?
“È una partita diversa dalle altre, va giocata con grande attenzione e praticità. Nel senso che mettere in pericolo qualsiasi situazione può farti perdere la gara, noi abbiamo dei principi e delle situazioni consolidate. Però domani penso che il tenere la palla, non cercare di regalarla all’avversario può essere una strategia”.
Si aspettava di avere già un esterno d’attacco in più?
“Credo che di questo se ne sia parlato già in precedenza. Non ho tanta intenzione di parlare di mercato, perché tutto bisogna fare, sia io e i ragazzi, tranne non pensare a questo impegno. Per questi giorni qui a Riyadh voglio solo pensare ai giocatori che ho a disposizione, a preparare al meglio i ragazzi e poi vedremo”.
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