Felipe Massa reclama il titolo mondiale 2008 e 73 milioni di euro: la battaglia legale per il “Crashgate”

Felipe Massa ha avviato una causa legale per ottenere il titolo mondiale di F1 2008 e 73 milioni di euro, sostenendo che la FIA e la Formula 1 fossero a conoscenza del “Crashgate” di Singapore e non agirono per garantirgli il Mondiale.

Il 44enne ex pilota brasiliano Felipe Massa ha ufficialmente avviato una causa legale per ottenere il titolo mondiale di Formula 1 del 2008 e un risarcimento di 73 milioni di euro. La sua azione è diretta contro FIA, Formula One Management e Bernie Ecclestone, accusati di essere stati a conoscenza del noto scandalo del “Crashgate” al Gran Premio di Singapore 2008 e di non aver intrapreso alcuna azione che avrebbe potuto garantirgli il Mondiale, perso per un solo punto a favore di Lewis Hamilton.

Durante l’udienza a Londra, Massa ha ribadito il suo diritto a vedere riconosciuta la vittoria iridata e il risarcimento per i danni subiti. Gli avvocati del brasiliano sostengono che il caso abbia solide basi e che il pilota possa vincere in tutti i gradi di giudizio. Dall’altra parte, FIA, FOM e lo stesso Ecclestone tentano di dimostrare che la perdita del Mondiale fu dovuta a errori di guida di Massa e della sua squadra, sostenendo che in condizioni di parità Hamilton si sarebbe comunque imposto.

Il “Crashgate” è uno degli episodi più controversi nella storia della Formula 1. Durante il GP di Singapore 2008, Nelson Piquet Jr., pilota Renault, si schiantò volontariamente, provocando l’uscita della safety car e favorendo la vittoria del compagno Fernando Alonso. Massa, leader della gara prima dell’incidente, uscì penalizzato dai box a causa di un errore nel semaforo elettronico di Ferrari, che portò a un incidente con la pistola di rifornimento ancora collegata. Questo evento contribuì alla sua sconfitta per il titolo mondiale, che si decise all’ultima curva del Gran Premio del Brasile.

All’epoca, la FIA sanzionò Renault e i vertici Flavio Briatore e Pat Symonds, ma Massa non poté far valere i propri diritti, poiché la normativa impediva di modificare i risultati dopo la consegna dei premi di fine stagione. Solo nel 2023, le dichiarazioni di Ecclestone hanno fatto emergere che la federazione era consapevole del complotto, riaccendendo la vicenda e spingendo Massa a richiedere giustizia.

L’udienza londinese proseguirà nei prossimi giorni e la decisione sull’eventuale giudizio è attesa nelle settimane successive. Se Massa dovesse ottenere ragione, si tratterebbe di un epilogo storico per uno dei capitoli più controversi della Formula 1 moderna.

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