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Durante l’ultima sessione estiva di calciomercato, il Napoli ha seriamente considerato l’acquisto di Neymar, ma l’affare non si è concretizzato per motivi tattici e di equilibrio della squadra.
Quella che si è conclusa poco più di un mese fa è stata una sessione di mercato intensa per tutto il calcio italiano, ma da record assoluto per la P&P Sport Management di Federico Pastorello che ha parlato di alcuni retroscena di mercato e della Seria A nel corso di un’intervista esclusiva a Sportmediaset.it.
Tra le trattative più delicate, quella di Simone Inzaghi: “La decisione di lasciare l’Inter è arrivata solo dopo la finale di Champions. Se avesse vinto, non se ne sarebbe mai andato. L’Al Hilal è il club più importante d’Asia, e la Saudi League è ormai tra le più competitive del mondo. Simone voleva mettersi alla prova in un nuovo contesto”.
Tra i grandi nomi della scuderia spicca Romelu Lukaku, fermo per infortunio ma “determinato a tornare più forte di prima. È un professionista esemplare, con una volontà fuori dal comune”.
Poi Alex Meret, che ha rinnovato col Napoli nonostante il dualismo con Milinkovic-Savic: “Voleva restare. Conte è stato chiaro, la concorrenza non lo spaventa”.
Infine i veterani De Vrij e Acerbi: “Sono colonne dell’Inter. I rinnovi si discuteranno in primavera, ma entrambi vorrebbero restare”.
Pastorello cita anche Nikola Krstovic, passato dal Lecce all’Atalanta con la mediazione della P&P: “È un ragazzo con mentalità e fame. Ha scelto un club ambizioso come l’Atalanta, e sono sicuro che potrà vincere trofei”.
Sul campionato italiano Pastorello è chiaro: “Il Napoli parte leggermente avanti, Conte al secondo anno può raccogliere i frutti. Il Milan e l’Inter restano forti, ma occhio alla Roma. Gasperini fa miracoli con poco: con due innesti può lottare per lo scudetto”.
Il divario con le big europee resta evidente: “Senza il decreto crescita è difficile competere con club come City, Real o Bayern. Speriamo almeno favorisca i giovani italiani”.
Sulla Nazionale: “Gattuso ha una missione difficile, ma non possiamo mancare un terzo Mondiale di fila. Sono sicuro che riuscirà a dare all’Italia l’identità di cui ha bisogno”.
Infine, un pensiero sui due grandi arrivi estivi della Serie A: Modric e De Bruyne.
“Ben vengano ‘vecchietti’ così – scherza Pastorello –. Sono due maestri di calcio. Modric a 40 anni è ancora un fuoriclasse assoluto: la sua naturalezza incanta. De Bruyne, invece, porta classe e umiltà. Entrambi riportano la gente allo stadio, e questo è il bello del nostro calcio”.
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