| Sport
I piloti della Scuderia Ferrari, Lewis Hamilton e Charles Leclerc, hanno incontrato migliaia di tifosi nel cuore di Milano in vista del Gran Premio d’Italia a Monza.
La Formula 1 continua a evolversi e Stefano Domenicali, CEO del Circus, ha delineato a Zandvoort le linee guida per il futuro. In un lungo incontro con la stampa italiana, l’ex team principal della Ferrari ha affrontato i principali temi che segneranno il prossimo decennio: dall’aumento delle gare Sprint alla possibilità di introdurre la griglia invertita, fino alle modifiche regolamentari post-2026 e all’espansione del calendario.
Le gare Sprint, introdotte nel 2021, sono destinate a diventare un pilastro del format di Formula 1. Domenicali ha confermato che non solo i promotori e il pubblico ne chiedono di più, ma anche i piloti:
“All’inizio erano 2 favorevoli contro 18 contrari, ora la proporzione si è ribaltata. Durante la cena in Austria tutti hanno detto che organizzarne di più sarebbe perfetto. I piloti vogliono correre, la gente vuole vedere gare e non solo prove libere”.
Il modello di riferimento potrebbe essere la MotoGP, dove la Sprint è disputata in ogni weekend. Tuttavia, Domenicali invita alla prudenza: “Fare come la MotoGP sarebbe un passo grande, ma ci arriveremo gradualmente”.
Uno dei temi più discussi è la griglia invertita, con partenza dei piloti in ordine inverso rispetto alle qualifiche. Una proposta che inizialmente era stata accolta con scetticismo, ma che ora trova sempre più consensi tra i driver:
“All’inizio era considerata un’assurdità, ma nell’ultima riunione molti piloti hanno detto ‘perché non provarla?’. In Formula 2 e Formula 3 è già uno standard. È un tema da affrontare con coraggio”.
Domenicali ha poi parlato dei regolamenti successivi al 2026, anno dell’introduzione delle nuove power unit ibride:
“L’obiettivo è avere macchine più leggere, più agili e meno costose da sviluppare. L’eccessiva ibridizzazione ha reso le vetture pesanti e complesse. Vogliamo un equilibrio tra sostenibilità e spettacolo”.
L’arrivo di Honda, Audi e Cadillac e il possibile interesse di Toyota confermano che la Formula 1 è sempre più attrattiva per i costruttori, ma Domenicali avverte: “Il motore del futuro deve essere interessante per le case, ma dobbiamo mantenere una certa indipendenza economica”.
A pochi giorni dal Gran Premio d’Italia, Domenicali ha lanciato un monito sull’Autodromo di Monza, che necessita di interventi urgenti per rimanere nel calendario:
“I lavori devono partire dall’8 settembre. Il contratto scade nel 2031, ma servono garanzie e strutture adeguate al prestigio del GP. L’esempio da seguire è Budapest, dove in un anno hanno completamente rinnovato paddock e tribune”.
Il calendario 2026 vedrà l’uscita di Zandvoort e l’apertura a possibili rotazioni tra piste europee come Barcellona, Portogallo, Turchia e Hockenheim.
Sul fronte extraeuropeo, la Formula 1 guarda con interesse al ritorno in Africa: Rwanda e Marocco sono le due candidature più avanzate, ma serviranno forti investimenti infrastrutturali.
Domenicali ha confermato l’ingresso di Cadillac nel 2026, grazie al sostegno di General Motors e a un piano decennale solido. Nonostante la possibilità teorica di arrivare a 12 team, il CEO predica cautela:
“Il valore delle squadre è cresciuto enormemente e c’è grande interesse da parte di fondi e investitori. Ma dobbiamo proteggere quello che abbiamo costruito. Meglio pochi team solidi che un’espansione incontrollata”.
La Formula 1 sta vivendo una fase di forte trasformazione. Tra nuovi format di gara, regolamenti semplificati, espansione internazionale e nuovi costruttori, il Circus guarda al futuro con ambizione, ma senza perdere di vista la tradizione.
| Sport
| Sport
| Sport
| Sport
| Sport
ONLY RADIO S.R.L. – P.IVA 05295650633