F1, Domenicali svela il futuro del Circus tra Sprint Race e griglia invertita

Formula 1, Domenicali apre al futuro: più Sprint, griglia invertita e regolamenti semplificati Il CEO della Formula 1 svela le strategie per il prossimo decennio: nuove gare Sprint, discussioni sulla griglia invertita, power unit più semplici e un calendario in evoluzione.

La Formula 1 continua a evolversi e Stefano Domenicali, CEO del Circus, ha delineato a Zandvoort le linee guida per il futuro. In un lungo incontro con la stampa italiana, l’ex team principal della Ferrari ha affrontato i principali temi che segneranno il prossimo decennio: dall’aumento delle gare Sprint alla possibilità di introdurre la griglia invertita, fino alle modifiche regolamentari post-2026 e all’espansione del calendario.

Più Sprint, meno prove libere

Le gare Sprint, introdotte nel 2021, sono destinate a diventare un pilastro del format di Formula 1. Domenicali ha confermato che non solo i promotori e il pubblico ne chiedono di più, ma anche i piloti:

“All’inizio erano 2 favorevoli contro 18 contrari, ora la proporzione si è ribaltata. Durante la cena in Austria tutti hanno detto che organizzarne di più sarebbe perfetto. I piloti vogliono correre, la gente vuole vedere gare e non solo prove libere”.

Il modello di riferimento potrebbe essere la MotoGP, dove la Sprint è disputata in ogni weekend. Tuttavia, Domenicali invita alla prudenza: “Fare come la MotoGP sarebbe un passo grande, ma ci arriveremo gradualmente”.

Griglia invertita: da idea estrema a ipotesi concreta

Uno dei temi più discussi è la griglia invertita, con partenza dei piloti in ordine inverso rispetto alle qualifiche. Una proposta che inizialmente era stata accolta con scetticismo, ma che ora trova sempre più consensi tra i driver:

“All’inizio era considerata un’assurdità, ma nell’ultima riunione molti piloti hanno detto ‘perché non provarla?’. In Formula 2 e Formula 3 è già uno standard. È un tema da affrontare con coraggio”.

Regolamenti post-2026: auto più leggere e motori semplificati

Domenicali ha poi parlato dei regolamenti successivi al 2026, anno dell’introduzione delle nuove power unit ibride:

“L’obiettivo è avere macchine più leggere, più agili e meno costose da sviluppare. L’eccessiva ibridizzazione ha reso le vetture pesanti e complesse. Vogliamo un equilibrio tra sostenibilità e spettacolo”.

L’arrivo di Honda, Audi e Cadillac e il possibile interesse di Toyota confermano che la Formula 1 è sempre più attrattiva per i costruttori, ma Domenicali avverte: “Il motore del futuro deve essere interessante per le case, ma dobbiamo mantenere una certa indipendenza economica”.

Monza sotto osservazione: il modello Budapest

A pochi giorni dal Gran Premio d’Italia, Domenicali ha lanciato un monito sull’Autodromo di Monza, che necessita di interventi urgenti per rimanere nel calendario:

“I lavori devono partire dall’8 settembre. Il contratto scade nel 2031, ma servono garanzie e strutture adeguate al prestigio del GP. L’esempio da seguire è Budapest, dove in un anno hanno completamente rinnovato paddock e tribune”.

Calendario in evoluzione: tra rotazioni e nuove frontiere

Il calendario 2026 vedrà l’uscita di Zandvoort e l’apertura a possibili rotazioni tra piste europee come Barcellona, Portogallo, Turchia e Hockenheim.

Sul fronte extraeuropeo, la Formula 1 guarda con interesse al ritorno in Africa: Rwanda e Marocco sono le due candidature più avanzate, ma serviranno forti investimenti infrastrutturali.

Cadillac in griglia dal 2026, ma nessuna corsa ai team

Domenicali ha confermato l’ingresso di Cadillac nel 2026, grazie al sostegno di General Motors e a un piano decennale solido. Nonostante la possibilità teorica di arrivare a 12 team, il CEO predica cautela:

“Il valore delle squadre è cresciuto enormemente e c’è grande interesse da parte di fondi e investitori. Ma dobbiamo proteggere quello che abbiamo costruito. Meglio pochi team solidi che un’espansione incontrollata”.

Conclusioni

La Formula 1 sta vivendo una fase di forte trasformazione. Tra nuovi format di gara, regolamenti semplificati, espansione internazionale e nuovi costruttori, il Circus guarda al futuro con ambizione, ma senza perdere di vista la tradizione.

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