Archiviato il Mondiale 2025 ad Abu Dhabi, la Formula 1 entra in una fase di profonda transizione. Il 2026 aprirà un nuovo ciclo regolamentare che ridisegnerà il volto del Circus: cambiano telai, motori e pneumatici, si modifica la mappa delle squadre e viene aggiornato anche il calendario. Il primo segnale concreto arriverà il 26 gennaio a Barcellona, sede dei test inaugurali della nuova generazione di monoposto.
Tra le novità più rilevanti spiccano due nuovi ingressi in griglia. Audi completa il percorso di trasformazione di Sauber e debutta come costruttore ufficiale, confermando Nico Hülkenberg e Gabriel Bortoleto e affidando la direzione sportiva a Mattia Binotto e Jonathan Wheatley. Accanto al marchio tedesco si affaccia Cadillac, undicesimo team del campionato: inizialmente correrà con motori Ferrari e punterà sull’esperienza di Valtteri Bottas e Sergio Pérez.
Il quadro dei piloti resta in gran parte invariato, ma non privo di movimenti mirati. Yuki Tsunoda esce dal line-up Red Bull e assume il ruolo di riserva, mentre Isack Hadjar affianca Max Verstappen. Il suo passaggio libera un sedile in Racing Bulls, assegnato al giovane Arvid Lindblad, unico esordiente della stagione 2026 dopo l’esperienza in Formula 2.
Importanti cambiamenti anche sul fronte delle power unit. Nasce Red Bull Ford Powertrains, responsabile dei motori per le due squadre del gruppo. Honda diventa fornitore esclusivo di Aston Martin, che compie il salto a team ufficiale, mentre Mercedes fornirà le unità ad Alpine in seguito all’uscita di Renault dalla Formula 1. In questo scenario si inserisce l’arrivo di Adrian Newey ad Aston Martin, chiamato a guidare il nuovo progetto tecnico al fianco di Fernando Alonso.
Per agevolare l’adattamento alle nuove regole, la pre-stagione sarà più lunga: una prima sessione di test a porte chiuse a Barcellona e due appuntamenti successivi in Bahrein, aperti a pubblico e media. Il campionato tornerà a 24 Gran Premi, con sei Sprint. L’Australia riaprirà la stagione, mentre Madrid entrerà nel calendario con un Gran Premio cittadino a settembre. Montmeló resterà, ma come GP di Barcellona-Catalogna, mentre Imola esce di scena.
Sul piano tecnico, il 2026 segna la fine dell’attuale era a effetto suolo. Le nuove monoposto ridurranno la dipendenza dal carico aerodinamico e diranno addio al DRS, sostituito da un sistema di aerodinamica attiva gestibile dal pilota. I motori V6 ibridi restano, ma senza MGU-H e con una componente elettrica potenziata grazie all’MGU-K da 350 kW, il tutto alimentato da carburanti sostenibili al 100%. Anche le gomme cambiano sezione, mentre la sicurezza viene ulteriormente rafforzata.
Una svolta netta, destinata a ridefinire equilibri tecnici e sportivi della Formula 1 moderna.
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