Entella in festa: notte storica a Chiavari, Sampdoria travolta. Donati ora rischia l’esonero

La Virtus Entella ha scritto una pagina storica del calcio ligure, sconfiggendo la Sampdoria per 3-1 nel primo derby ufficiale tra le due squadre. La partita, disputata allo Stadio Comunale di Chiavari, ha visto i padroni di casa imporsi con determinazione, lasciando i blucerchiati in una situazione critica.

La cronaca del match

La partita si è sbloccata al 33′ del primo tempo, quando Alessandro Debenedetti ha segnato di testa su calcio d’angolo battuto da Fumagalli, portando l’Entella in vantaggio. Pochi minuti dopo, al 39′, Di Mario è stato atterrato in area dal portiere sampdoriano Ghidotti, concedendo un rigore che Franzoni ha trasformato, raddoppiando il vantaggio per i biancocelesti. Nel secondo tempo, la Sampdoria ha cercato di reagire e all’81’ Coda ha accorciato le distanze con un preciso tiro da fuori area. Tuttavia, l’Entella ha risposto immediatamente: all’83’ Tiritiello ha segnato il gol del definitivo 3-1, sfruttando una punizione calciata da Fumagalli.

Reazioni e conseguenze

Al termine della partita, il patron dell’Entella, Antonio Gozzi, ha espresso grande soddisfazione: «Volevamo una festa e ci siamo riusciti. L’Entella ha avuto più voglia di giocare, grinta e questa serata resterà nella nostra storia. Complimenti ai tifosi della Sampdoria». Dall’altra parte, la Sampdoria ha optato per il silenzio stampa, lasciando intendere una profonda riflessione interna. La posizione dell’allenatore Massimo Donati è ora fortemente in discussione, con la società che si prende 24 ore per decidere sul suo futuro. 

Analisi tattica e prestazioni individuali

La Sampdoria ha schierato una formazione annunciata, con Giordano, Venuti a sinistra e Henderson dietro a Coda. Tuttavia, la squadra è apparsa intimorita, distratta e poco organizzata. Donati ha cercato di scuotere i suoi, ma senza successo. L’Entella, invece, ha mostrato una formazione corta e compatta, con idee chiare e una maggiore intensità in campo. Debenedetti, con trascorsi nel vivaio del Genoa, ha rappresentato un ottimo riferimento per i compagni, mentre Coda, pur apparso abbastanza vivo, è ritornato a essere troppo solo e non ha potuto fare miracoli.