Ducati, Tardozzi risponde alle polemiche: “Non capisco perché si parli sempre di noi”

Il team manager della Ducati, Davide Tardozzi, esprime disappunto per le recenti dichiarazioni riguardanti Marc Marquez e Francesco Bagnaia.

Dopo la vittoria di Pecco Bagnaia nel GP di Motegi e la conquista del titolo mondiale di Marc Marquez, l’atmosfera in casa Ducati non è delle più serene. Nel paddock della MotoGP è infatti esplosa una polemica legata al test di Misano del 15 settembre, dove Bagnaia avrebbe provato la Desmosedici GP24 di Franco Morbidelli.
Una notizia inizialmente smentita dagli uomini in rosso, ma poi confermata da diverse fonti, rendendo impossibile continuare a negare l’evidenza.

Un test “particolare” per Pecco

Ai microfoni di Sky Sport MotoGP, Davide Tardozzi è stato incalzato proprio su questo tema. Le difficoltà di Bagnaia nel trovare il giusto feeling con la nuova GP25 sono ormai note, tanto che a Misano il pilota piemontese avrebbe deciso di tornare momentaneamente alla versione precedente della moto per effettuare alcuni confronti tecnici.
Il team director della VR46, Alessio Salucci, ha confermato pubblicamente la circostanza, e a quel punto per Ducati è stato impossibile negare.

“Si finisce di parlare di GP24, GP25, GP23… Ma la Honda che sta crescendo, che telaio ha? Avete indagato?“, ha replicato con tono acceso Tardozzi. “Vi ringrazio che parlate sempre e solo di Ducati, però a noi va di parlare del Mondiale di Marc, della splendida gara di Pecco a Motegi, senza addentrarsi in cosa e che cosa…“.

La giustificazione del team manager

Il responsabile del box Ducati ha poi cercato di ridimensionare la questione, spiegando come la casa di Borgo Panigale gestisca la fornitura dei componenti in base alle esigenze dei propri piloti ufficiali.
“I piloti ufficiali Marc, Pecco e Di Giannantonio – ha precisato Tardozzi – hanno la possibilità di avere un certo numero di pezzi. Ognuno si tara la moto come vuole: ci sono momenti in cui si scelgono componenti nuovi, altri già utilizzati. L’importante è che il mix dia fiducia al pilota“.

Quando gli viene fatto notare che Ducati appare più riservata rispetto agli altri team, il manager replica con una punta di irritazione:
“Non capisco perché escano sempre queste cose su Ducati. Evidentemente c’è qualcuno che parla troppo. Noi cerchiamo di non dare informazioni ai rivali, e ci piacerebbe che anche gli altri fossero altrettanto discreti. Se davvero la moto di Morbidelli fosse miracolosa, oggi non saremmo in difficoltà. Mandalika, malgrado la vittoria dello scorso anno, resta una pista che ci fa soffrire“.

Il muro di Bagnaia

Anche Pecco Bagnaia, al termine del venerdì indonesiano, ha preferito evitare qualsiasi polemica.
“Durante la stagione ho cercato di spiegare le cose nel modo più chiaro possibile, ma io devo concentrarmi sulla guida. Per le questioni tecniche dovete chiedere a Gigi Dall’Igna – ha detto il campione del mondo –. Non voglio più rispondere a queste domande. Dico solo quello che mi viene detto di dire; non voglio entrare in quel gioco“.

Parole che confermano un clima teso nel box Ducati, dove la pressione per mantenere il dominio tecnico e sportivo del team è sempre altissima.
Per ora, Tardozzi e Bagnaia fanno muro, ma le indiscrezioni sul test di Misano continuano a far discutere l’intero paddock della MotoGP.

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