Nonostante un cammino quasi perfetto, l’Italia di Gennaro Gattuso è costretta a passare attraverso gli spareggi per qualificarsi al Mondiale 2026, dopo la pesante sconfitta contro la Norvegia a Oslo lo scorso giugno. La vittoria contro la Moldavia ha permesso agli Azzurri di accumulare sei vittorie su sette partite, ma il passo falso contro i norvegesi ha compromesso la qualificazione diretta. Gattuso, deluso dalla situazione, ha sollevato dubbi sul sistema di qualificazione europeo, ritenendolo troppo severo rispetto a quello adottato in Sud America, dove il numero di squadre qualificate direttamente è maggiore.
Le dichiarazioni di Gattuso sulla qualificazione
Il commissario tecnico italiano ha sottolineato che in Sud America, su 10 squadre, sei ottengono la qualificazione diretta, mentre in Europa, solo la prima di ogni girone si qualifica automaticamente. Gattuso ha anche espresso disappunto riguardo l’assegnazione di posti a continenti come l’Africa, dove sono passate da due a otto squadre, chiedendo una revisione dei criteri di qualificazione. Tuttavia, il tecnico ha cercato di non entrare troppo nella polemica, sottolineando la qualità del lavoro della squadra e la fiducia nel successo nei playoff.
La risposta di Dibu Martínez
Le parole di Gattuso non sono passate inosservate in Sud America, dove hanno scatenato un acceso dibattito. Emiliano “Dibu” Martínez, portiere dell’Argentina campione del mondo, ha prontamente risposto alle dichiarazioni di Gattuso, difendendo il sistema di qualificazione sudamericano. In un’intervista a DSports, Martínez ha ribadito che giocare in Sud America è molto più difficile rispetto all’Europa, dove, secondo lui, i giocatori sono abituati a condizioni ottimali. “Giocano sempre su campi perfetti e irrigati, non sanno cosa significa giocare in Sud America”, ha detto l’estremo difensore argentino, evidenziando le difficoltà legate alla geografia, come l’altitudine e le infrastrutture spesso precarie nei paesi sudamericani.
Le difficoltà del Sud America
Martínez ha poi spiegato che in Sud America le condizioni di gioco sono particolarmente dure, con squadre che devono affrontare avversari in stadi situati ad altitudini elevate, come La Paz (Bolivia) o Quito (Ecuador), dove l’aria rarefatta rende il gioco ancora più complesso. Inoltre, le infrastrutture non sempre sono all’altezza degli standard europei, con campi meno curati e condizioni meteo difficili. Nonostante queste difficoltà, il sistema di qualificazione sudamericano prevede una lotta serrata tra tutte le squadre, con solo 4 posti diretti per il Mondiale e una quinta squadra che disputa lo spareggio intercontinentale.