Kevin De Bruyne è il grande colpo del mercato estivo del Napoli, e nella sua prima intervista ufficiale da giocatore azzurro — rilasciata in esclusiva al Corriere dello Sport e pubblicata oggi, ha messo in chiaro le sue intenzioni: «Con Conte voglio lo scudetto». Parole pesanti, da leader vero, che fanno sognare i tifosi partenopei.
Reduce da dieci anni trionfali al Manchester City, il belga ha deciso di scommettere sul progetto azzurro. «Tutte e tre le cose insieme», ha detto parlando della sua scelta: «Onestamente c’erano anche altre opzioni, ma dopo aver parlato con mia moglie e i miei figli ho pensato tra me e me che questa fosse la migliore… È la squadra che ha vinto il campionato, una squadra incredibile, e avendola sfidata in Champions so cosa si prova: conosco i tifosi, la loro passione e il loro sostegno. Quindi Napoli mi ha trasmesso la sensazione più bella».
Sulla preparazione con Antonio Conte, De Bruyne ha raccontato senza filtri: «Ah, tutti!», ha detto ridendo alla domanda su quali muscoli gli facciano più male, «È difficile ed è molto diverso rispetto a quello a cui ero abituato in Inghilterra… Mi fa bene allenarmi in questo modo, è una buona cosa». Le differenze con Guardiola? «Probabilmente Pep è un po’ più attento al controllo della palla e al possesso, mentre Conte è un po’ più strutturato nel gioco e punta molto sulla mentalità».
Sui suoi obiettivi, non si nasconde: «Probabilmente lo scudetto, sì… non avendo mai giocato in Italia, però, il campionato sarebbe un bell’obiettivo. Sarebbe molto cool!». E poi, con estrema lucidità: «Speriamo di arrivare più in alto possibile su tutti i fronti, ma dipende da tante situazioni: avversari, infortuni e altri fattori».
Nel dialogo emerge anche l’amicizia con Modric — «Lo rispetto molto. Sono felice di incontrarlo e di giocare contro di lui» — e il legame con la città di Napoli: «Sono stato in città appena due giorni, ho visto Capri, davvero bella». Il belga ha anche parlato della sua famiglia, del trasloco imminente e del futuro dei figli: «Dopo dieci anni in Inghilterra dovremo abituarci a un nuovo modo di vivere, ma sono sicuro che andrà tutto bene».
Non mancano i riferimenti a Maradona — «Leggenda. Leggenda di questo gioco, of course» — e alla cultura napoletana: «Nooo, è difficile. Devo prima imparare l’italiano, capisco ancora poco», dice riguardo al napoletano. Sul numero 11, indossato per la prima volta: «Perché era disponibile! Solo per questo».
Chiude con un sorriso, citando Pino Daniele, che ancora non conosce ma promette di ascoltare: tra “Je so’ pazzo” e “Yes I know my way”, sceglie la seconda: «Yes I know my way». E tutti a Napoli sperano che quella “strada” lo porti davvero al tricolore.
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