DAZN chiede 500 euro agli utenti che hanno utilizzato il ‘pezzotto’ per guardare le partite

La piattaforma di streaming DAZN ha inviato lettere a circa 2.000 utenti che hanno utilizzato servizi IPTV illegali, chiedendo un indennizzo forfettario di 500 euro per evitare azioni legali.

DAZN ha inviato lettere a circa 2.000 utenti che hanno utilizzato servizi IPTV illegali, noti come “pezzotto”, per guardare partite di calcio senza autorizzazione. Nella missiva, la piattaforma chiede un indennizzo forfettario di 500 euro per chiudere la questione senza intraprendere azioni legali. I destinatari hanno sette giorni di tempo per rispondere; in caso contrario, DAZN si riserva il diritto di avviare procedimenti giudiziari.

Dettagli dell’operazione

Le lettere sono state inviate a utenti identificati nell’ambito di un’operazione condotta dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, coordinata dalla Procura di Lecce. Questa operazione ha portato all’individuazione di circa 2.000 persone che hanno usufruito illegalmente di contenuti sportivi tramite servizi IPTV non autorizzati. In precedenza, questi utenti erano già stati multati di 141 euro dalla Guardia di Finanza. 

Contenuto della lettera

Nella lettera, DAZN propone una composizione bonaria dell’accaduto, richiedendo il pagamento di un indennizzo forfettario di 500 euro e l’impegno formale a non reiterare comportamenti illeciti in futuro. Il testo specifica che, in caso di mancata risposta entro sette giorni, la piattaforma si riterrà libera di avviare le iniziative giudiziarie appropriate, con conseguente aggravio di costi per il destinatario.

Reazioni e dichiarazioni

Stefano Azzi, amministratore delegato di DAZN Italia, ha commentato: “Guardare illegalmente contenuti mette a rischio chi lo fa e colpisce lo sport alle radici. Non è furbo. Non è gratis. Non è senza conseguenze”. Ha inoltre sottolineato che un’azione risarcitoria potrebbe equivalere a circa dieci anni di abbonamenti legali. 

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Calcio Serie A, ha affermato: “Si sta concretizzando quanto abbiamo sempre detto ovvero che ‘chi sbaglia paga'”.

Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella lotta alla pirateria digitale, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei detentori dei contenuti sportivi e contrastare l’uso di servizi illegali per la visione di eventi sportivi.

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