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I Rockets vincono il derby texano contro i Mavericks con un grande Sengun e un ispirato Thompson, mentre i Nets restano l’unica squadra NBA ancora senza vittorie in questo inizio di stagione.
L’Italbasket si prepara a una nuova fase sotto la guida di coach Luca Banchi, con l’obiettivo dichiarato di qualificarsi al prossimo Mondiale. Gigi Datome, coordinatore delle attività del settore squadre nazionali, ha spiegato le strategie e le aspettative della squadra in vista delle prossime sfide.
“E’ un obiettivo che noi, così come la Lituania nostra avversaria e le altre, abbiamo in mente”, ha dichiarato Datome all’ANSA. Il percorso verso Doha 2027 inizierà il 27 novembre contro l’Islanda. Datome ha sottolineato l’importanza di essere pronti e anche un po’ fortunati, spiegando che anche le altre squadre non avranno giocatori NBA a disposizione. “Qualcuno come l’Islanda e l’Inghilterra non ce l’ha mai e quindi il delta tra la loro miglior squadra possibile e quella schierabile con le finestre è molto più sottile rispetto al nostro. Le energie saranno incentrate su questo e sul costruire una nuova identità perché, a prescindere dal fatto che in campo vada Fontecchio o chi lo sostituirà a novembre, la maglia è la stessa e l’identità di gioco deve essere simile”.
Datome ha posto l’accento sull’identità di squadra: “Ci stiamo strutturando per farci trovare il più pronti possibile ai prossimi impegni. Banchi sta cercando di attraversare anche strade un po’ diverse dal solito per mappare meglio i ragazzi e per mettere in campo la squadra più competitiva o quella più affamata, fattori che possono fare la differenza”. Secondo Datome, la costruzione di una nuova identità passa anche dal coinvolgimento dei giovani e dalla capacità di adattarsi alle diverse situazioni che si presenteranno durante le qualificazioni.
Datome ha parlato anche dei progetti che coinvolgono i giovani: “C’è un filo conduttore nonostante le età diverse, chi guarda la nazionale può vedere un’identità che vorremmo costruire. Siamo contenti per quello che facciamo con le nazionali giovanili, ovviamente gli stimoli per fare qualcosa di meglio ci sono sempre. Il problema è quando non riusciamo poi a fare in modo che i giocatori dell’Under 20 possano diventare protagonisti in nazionale maggiore”. Datome ha aggiunto: “Io credo che già da questa finestra qualcuno possa affacciarsi e cominciare a respirare l’ambiente della Nazionale e, speriamo, a rendersi utile. L’obiettivo nostro è quello di portare il maggior numero di giocatori possibile in nazionale”. Ha poi ricordato i progetti sul territorio, come l’Academy e “Ogni Regione conta”, che coinvolgono ragazzi delle annate 2008 e 2009 per una mappatura di circa 3.000 giovani in Italia. Riguardo all’ultimo Europeo, Datome ha detto: “Non ci ha lasciato contenti nonostante un bel girone. Il rammarico è non aver fatto la nostra miglior partita con la Slovenia ma complice anche Doncic, un giocatore che fa la differenza in tutto il mondo”.
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