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La decisione della CAF di disputare la Coppa d’Africa ogni quattro anni a partire dal 2028 ha suscitato reazioni contrastanti tra allenatori e dirigenti del calcio africano.
Nella seconda giornata del Gruppo B della Coppa d’Africa, l’Egitto ha affrontato il Sudafrica allo Stade Adrar di Agadir, Marocco. La partita è stata caratterizzata da un’intensa competizione tra due delle squadre più titolate del continente africano.
Il momento chiave dell’incontro è avvenuto al 45′, quando l’arbitro Pacifique Ndabihawenimana ha assegnato un calcio di rigore all’Egitto per un fallo in area. Mohamed Salah si è incaricato della battuta, trasformando il penalty con un “cucchiaio” che ha spiazzato il portiere avversario, portando i Faraoni in vantaggio.
Il match è stato segnato da controversie arbitrali. In particolare, al 90’+7′, il Sudafrica ha richiesto un calcio di rigore per un presunto fallo di mano in area egiziana. Dopo una lunga revisione al VAR durata circa 10 minuti, l’arbitro ha deciso di non concedere il penalty, scatenando le proteste dei giocatori e dello staff tecnico sudafricano.
Con questa vittoria, l’Egitto si porta a 6 punti nel Gruppo B, avvicinandosi alla qualificazione alla fase successiva. Il Sudafrica, fermo a 3 punti, dovrà cercare il riscatto nelle prossime partite per mantenere vive le speranze di avanzare nel torneo.
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