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Cesc Fabregas analizza la prestazione del Como dopo la sconfitta contro la Roma, parla degli infortuni, del confronto con Mancini e delle prospettive future della squadra.
Domenica 21 dicembre prenderà ufficialmente il via la 35ª edizione della Coppa d’Africa, che per la prima volta verrà disputata interamente in Marocco. La gara inaugurale vedrà i padroni di casa affrontare le Isole Comore, dando il via a un mese di calcio continentale. La finalissima è in programma il 18 gennaio al nuovo stadio di Rabat.
Come sempre, la competizione africana si colloca nel pieno della stagione europea, creando difficoltà ai club italiani costretti a fare i conti con assenze importanti. Tra i casi più discussi c’è quello di El Aynaoui, centrocampista marocchino della Roma, che non ha potuto partecipare al posticipo contro il Como. La richiesta del club giallorosso di trattenere il giocatore è stata respinta dalla FIFA, confermando la priorità degli impegni internazionali.
In totale, sono 21 i calciatori tesserati in Italia convocati per il torneo, tra Serie A, Serie B e Serie C. Le assenze varieranno in base al cammino delle singole nazionali e, in caso di arrivo in finale, i club potrebbero perdere i propri giocatori per circa un mese. L’unico dubbio riguarda Diao, infortunatosi durante la partita Roma-Como.
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Con l’avvio della competizione, le squadre di Serie A dovranno gestire assenze significative sulle proprie rose, cercando soluzioni temporanee fino al ritorno dei calciatori convocati dalle nazionali africane.
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