Il Napoli torna da Lisbona con una sconfitta che pesa, non tanto per il passaggio del turno quanto per le energie sempre più ridotte di una squadra che sta affrontando un calendario senza respiro. Al termine del match perso contro il Benfica, Antonio Conte ha offerto una lettura lucida e preoccupata della situazione attuale, puntando l’attenzione su una serie di fattori che – tra acciacchi, impegni ravvicinati e rotazioni obbligate – stanno condizionando il percorso degli azzurri.
Ai microfoni di Prime Video, il tecnico non ha cercato alibi ma ha sottolineato con chiarezza il peso delle tante partite concentrate in poche settimane:
«La gara è stata durissima, in uno stadio caldo. Giochiamo ogni tre giorni, sempre con gli stessi uomini, ed è inevitabile che qualcuno inizi ad accusare – ha spiegato Conte –. Domenica abbiamo affrontato la Juve, abbiamo viaggiato, mentre il Benfica ha giocato venerdì: parliamo di due giorni di recupero in più. Una differenza che si sente».
Secondo l’allenatore, il problema non è solo fisico ma anche mentale: «Le energie nervose sono state consumate. Oggi si vedeva che alcuni erano stanchi e non avevamo la possibilità di fare rotazioni reali. Domani li lascerò riposare, poi penseremo all’Udinese».
Conte ha poi analizzato gli aspetti tattici che hanno penalizzato il Napoli:
«Nel primo tempo eravamo troppo lunghi e il Benfica trovava facilmente le linee di passaggio. Sulle prime pressioni abbiamo sbagliato la gestione del pallone e questo ci ha tolto certezze. Non essere brillanti porta a scelte sbagliate, è inevitabile».
La consapevolezza della situazione non è una novità: «Conosco bene il contesto, lo sapevo anche quando vincevamo. Questo momento ce lo porteremo dietro ancora per un po’. A volte gli avversari hanno più energia, e oggi loro ne avevano più di noi. Hanno meritato».
Il tecnico non ha nascosto l’enorme peso dell’emergenza a centrocampo, che dura ormai da settimane:
«Mi auguro di recuperare presto Lobotka e Gutierrez, gli altri non ancora. Lukaku? Non sappiamo quando tornerà, a Udine sicuramente non ci sarà: non ha fatto nemmeno un allenamento con la squadra».
E la preoccupazione cresce: «Tutte queste partite mi preoccupano, soprattutto perché non abbiamo le energie per affrontarle come dovremmo. Oggi sarebbe servito il massimo, invece siamo arrivati un po’ cotti».
In seguito, ai microfoni di Sky, Conte ha ribadito il concetto: «Il Napoli ha una coperta molto corta per quanto riguarda cambi e rotazioni. Non è tanto il ritmo della Champions: anche in Serie A si gioca forte, ma l’accumulo delle partite ti svuota. Abbiamo avuto meno riposo del Benfica, e questo pesa nel lungo periodo».
Nonostante tutto, l’allenatore ha voluto riconoscere lo sforzo del gruppo:
«Sono orgoglioso dei ragazzi. Hanno dato tutto anche mentalmente. Spero di recuperare Lobotka il prima possibile».
Già nel prepartita, Conte aveva delineato i contorni di un momento complicato, parlando a Prime Video insieme a Callejon, Zola e Seedorf:
«Abbiamo nove giocatori nuovi, e ora stanno giocando tutti. L’emergenza ci ha costretti ad accelerare certe scelte. Siamo tornati a tre dietro per necessità, non avendo centrocampisti di ruolo. McTominay e Lobotka sono gli unici disponibili. Quando il vento è contrario, servono uomini veri».
Tra gli elogi ai più giovani – come Vergara, “un ragazzo di belle speranze” – e la preoccupazione per i tanti infortuni, il messaggio resta chiaro: il Napoli sta attraversando un tratto di stagione in cui ogni limite viene messo alla prova.
La sconfitta di Lisbona non sorprende il tecnico, che però sa che il tempo per recuperare energie, uomini e certezze è sempre meno.
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