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Banksy ha realizzato un nuovo murale a Londra, apparso il 7 settembre 2025 su una parete laterale delle Royal Courts of Justice. L’opera raffigura un giudice in toga che colpisce con un martelletto un manifestante disteso a terra, il quale tiene in mano un cartello insanguinato. L’immagine è stata interpretata come una critica alla repressione delle proteste nel Regno Unito.
Dopo la comparsa del murale, le autorità hanno rapidamente coperto l’opera con pannelli, citando la necessità di proteggere l’edificio storico. La polizia metropolitana ha avviato un’indagine per danni criminali, considerando che l’edificio è protetto per il suo valore storico. Un portavoce del tribunale ha dichiarato: “Il luogo dove si trova il murale è un edificio protetto e siamo obbligati a mantenere il suo carattere originale”.
L’opera di Banksy è apparsa pochi giorni dopo l’arresto di quasi 900 manifestanti a Londra, durante una protesta in favore del gruppo Palestine Action, recentemente dichiarato organizzazione terroristica dal governo britannico. Secondo il Telegraph, le indagini della polizia metropolitana potrebbero mettere a repentaglio l’anonimato di Banksy: se dovesse scattare un’incriminazione, l’identità dell’artista sarebbe resa pubblica. Sul piano legale, in caso di atti vandalici i rischi sono concreti: fino a 10 anni di reclusione per danni superiori a 5.000 sterline, mentre per importi inferiori la pena massima è di tre mesi di carcere o una multa di 2.500 sterline.
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