Il calcio italiano saluta uno dei suoi protagonisti più leggendari. Lorenzo Buffon, storico portiere del Milan e simbolo del calcio del dopoguerra, è morto a 95 anni nella sua casa di Latisana, in provincia di Udine, a causa di un arresto cardiaco improvviso. La notizia della sua scomparsa è stata comunicata con discrezione dalla figlia Patricia, che ha annunciato la morte dell’ex campione, il quale lascia un’eredità sportiva unica e indimenticabile.
Buffon approdò al Milan nel 1949, all’età di vent’anni, e per dieci stagioni difese con grande sicurezza la porta rossonera. In quegli anni, la squadra di Milano costruì una delle sue identità più forti, improntata su un gioco offensivo spettacolare e su una difesa solida, con Buffon a fare da baluardo. La sua abilità tra i pali, la capacità di leggere il gioco e la sua leadership in campo gli valsero il ruolo di protagonista in una squadra che dominò il panorama calcistico nazionale, conquistando ben cinque scudetti (1951, 1955, 1957, 1959 e 1962). Con il Milan, Buffon divenne uno dei portieri più amati e rispettati d’Italia, simbolo di un’epoca che ha segnato la storia del club rossonero.
Il talento di Buffon non passò inosservato nemmeno oltre i confini nazionali. Negli anni ’60, la FIFA lo selezionò, insieme al leggendario Lev Yashin, per rappresentare il ruolo di portiere nella selezione mondiale All-Star, un riconoscimento che ha sottolineato la sua grandezza e il suo valore internazionale. Questa chiamata a rappresentare i migliori portieri del mondo testimonia l’importanza che Buffon ebbe nel panorama calcistico mondiale del suo tempo.
Lorenzo Buffon collezionò 15 presenze con la Nazionale italiana, prendendo parte a uno dei momenti di rinnovamento più significativi per il calcio italiano. La sua carriera proseguì con le maglie di altre importanti squadre italiane: Genoa, Inter, Fiorentina e Ivrea. Nonostante i cambiamenti e le sfide, Buffon dimostrò una longevità sportiva che pochi portieri sono riusciti a replicare, diventando una figura di riferimento anche in queste nuove esperienze professionali.
Fuori dal campo, Buffon era ricordato per la sua grande dignità e riservatezza, tratti che lo hanno reso molto apprezzato non solo dai tifosi ma anche dai suoi colleghi e da tutti coloro che lo hanno conosciuto. La sua eleganza, che sembrava appartenergli in modo naturale, lo ha distinto anche per la sua sobrietà e il suo approccio al calcio, lontano da polemiche o eccessi. Nonostante il cognome famoso, non va dimenticato che Lorenzo Buffon non era parente diretto del più celebre Gianluigi Buffon, ma la somiglianza nel nome ha creato, nel corso degli anni, un legame simbolico tra due epoche diverse ma unite dallo stesso ruolo.
La scomparsa di Lorenzo Buffon segna la fine di un’epoca. Con il suo contributo al Milan e al calcio italiano, Buffon ha fatto parte di una generazione che ha scritto la storia del nostro sport. Un portiere che, con la sua presenza in campo, ha incarnato i valori di determinazione, professionalità e amore per il calcio, diventando un punto di riferimento per generazioni di tifosi e appassionati.
I funerali si terranno in forma privata a Latisana, come richiesto dalla famiglia. Con la morte di Buffon, il calcio perde una delle sue icone, ma il suo ricordo rimarrà per sempre legato alla grandezza della storia del Milan e del calcio italiano.
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