Dopo due sconfitte consecutive in campionato, il Napoli è tornato a vincere nel big match di San Siro con il Milan. Domani si ritorna in campo per chiudere il girone di andata ed il prossimo avversario degli azzurri è lo Spezia. Di seguito le parole del tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, nella consueta conferenza stampa di vigilia.
Out Lorenzo Insigne – “E’ sempre un dispiacere quando non si hanno a disposizione dei giocatori. Dobbiamo convivere con il rischio che possa succedere sempre qualcosa di nuovo, ma abbiamo sempre l’obbligo di fare punti. Alla fine non si fa il riassunto delle gare non vinte portando a supporto quello che è successo in quel determinato periodo. Noi abbiamo davanti una partita difficile e dobbiamo dare continuità a quello sviluppo di partita fatta a Milano. Dobbiamo fare in modo di non essere mai usciti da San Siro e vincere una gara che sarà difficile. Conosco benissimo l’ambiente dello Spezia, è stata una città che ho amato e a cui sono legato in maniera particolare. So con che passione quella città vive la squadra e so che sarà una partita difficile. Ci dispiace molto per quelli che sono fuori, ma quelli che sono dentro devono sapere chiaramente quello che dovrà essere il loro comportamento”.
Rinvio Coppa d’Africa – “Io la Coppa d’Africa in un momento delicato come questo è ovvio che non la giocherei. Si metterebbero a rischio tante vite. Poi apprezzerò molto ciò che si vedrà nelle partite di Coppa d’Africa perché ci sono i migliori giocatori al mondo, ma quando poi entro nel mio spogliatoio e non vedo statue tipo Koulibaly e Osimhen mancano dei riferimenti. Anche lì si spera che buonsenso e ragione delle istituzioni facciano delle valutazioni corrette e profonde”.
Sulle scelte di formazione – “Quando le partite sono così ravvicinate bisogna prendersi qualche ora in più prima di tracciare la formazione definitiva. Da quest’allenamento di stamani, fatto in maniera vera e corretta, in modo da pensare al futuro con fiducia. Le reazioni si vedranno oggi pomeriggio, parlo di gambe e muscoli dei ragazzi. A noi poi le racconteranno stasera”.
Bilancio alla 18esima giornata – “Per come sono fatto è un casino andare a dire se sono contento o no. A me rimane soprattutto il fastidio di quello che non s’è riuscito a portare a casa, anche se non puoi più metterci le mani. Bisogna scendere in campo sempre allupati, come quando ho cominciato a parlare di calcio anni fa. Sotto sotto io voglio andare a vincere le prossime perché poi lì dentro ci si tira quello che è il tuo trascorrere quotidiano. Io la mattina quando mi alzo trovo i tifosi del Napoli mentre vado al parcheggio a prendere la macchina e tutti hanno la stessa voglia e te la trasferiscono. Puoi essere tranquillo quanto ti pare e così ermetico, ma i tifosi ti entrano dentro, ti scavano, ti fanno dei buchi. E oltre a quelli che sono i tuoi voleri, la tua ricerca, ci si mette anche quella delle persone che incontri, che amano questa squadra e aspettano di poter contribuire a vincere una partita in più. Vogliamo vincere tutte le partite”.
Polemiche sul goal in fuorigioco di Kessie – “Probabilmente è stato un fuorigioco per qualcuno particolare a caldo. Lì per lì per qualcuno si è acceso un po’ di dubbio al dibattito, però poi a freddo tutti hanno espresso e detto – compresi gli organi istituzionali dell’AIA – che si tratta di una regola UEFA e FIFA, esprimendosi in maniera unanime. Se poi qualcuno vuole rimanere a caldo, senza averla raffreddata, è una scelta sua. Più nitida di questa di situazione è difficile ritrovarla, per cui non capisco di cosa si parli”.
Lobotka valore in più – “Come tutti i calciatori del Napoli, Lobotka è innanzitutto un bravo ragazzo. C’era uno mezzo e mezzo e non c’è più, l’abbiamo mandato via l’anno scorso. Io ho sempre avuto grandi registi, grandi numeri quattro. Il buon regista è quello che sa fare tutto bene, il grande regista è quello che fa in modo che la squadra faccia tutto bene. Lobotka appartiene alla seconda categoria, è un grande regista. Poi di buoni registi ne abbiamo tanti, lo possono fare in tanti. Di grandi registi in squadra ci sono Lobotka e Fabian, poi dipende se si gioca con un regista solo o con due più bassi che si dividono i compiti. Il regista spesso è colui che salva l’allenatore dalla pazzia. Quando c’è un gran regista dentro ti affidi alle sue giocate. Di qui ne sono passati di grandi calciatori, ad esempio Jorginho è un grande in quel ruolo”.
Le difficoltà contro lo Spezia – “Questa non è la conferenza di celebrazione per la vittoria di Milano, ma la conferenza di presentazione della gara con lo Spezia. Stessa cosa vale per l’allenamento di stamattina. E noi abbiamo l’imposizione di vincere questa partita, anche se non si tirano dietro – perché impossibile – le gare precedenti da un punto di vista di riprenderci qualcosa. Però poi le sconfitte creano anche presupposti di crescita perché creano una reazione in me e nei calciatori. Io sono orgoglioso e fiducioso come spero che lo sia la mia squadra domani. Domani voglio vedere grandissima intensità fin dal riscaldamento. Domani sarà una partita difficilissima. Per preparare questa partita abbiamo avuto solo l’allenamento di oggi. Ieri non abbiamo fatto niente perché siamo tornati tardi e chi ha giocato a San Siro ha fatto defaticante”.
Napoli come possibile anti-Inter? – “Noi vogliamo vincerle tutte e già essere ‘anti’ di qualcuno ci disturba un po’. Noi non siamo anti di nessuno, noi vogliamo far vedere la nostra bellezza, giocando le partite e cercando di fare un buon calcio. Si vede poi in fondo di chi siamo peggio e a chi potevamo togliere qualche punto in più. Bisogna avere la nostra identità, un progetto, una volontà di essere ambiziosi. E poi alla fine si fanno somme e sottrazioni”.
La forza del coinvolgimento di tutta la squadra – “E’ proprio una impostazione personale quella di voler stare con tutti allo stesso modo, di voler amare tutti i calciatori allo stesso modo, di voler dare possibilità a tutti di esprimersi nel miglior modo possibile. Attraverso quelli che sono i comportamenti si rendono possibili una buona classifica, il poter avere dei sogni, il tracciare delle ambizioni, l’andare a prenderle col valore dei calciatori. A trovare difetti non ti danno mai meriti. Qualche volta va detto, ma difficilmente se trovi solo difetti vai a migliorare qualcuno. Si cerca di essere giusti, obiettivi. Poi c’è il loro valore che è indiscutibili. Bisogna essere anche giusti nel dichiarare che questi ragazzi hanno delle potenzialità. E lo si dice solo se le hanno. Abbiamo a che fare con un gruppo di calciatori che sanno come si sta in uno spogliatoio, e anche quello è un valore importante. Inoltre sanno come comportarsi per giocare in una squadra”.
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