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Marco Melandri critica il rapporto tra Pecco Bagnaia e Ducati dopo una stagione 2025 difficile e suggerisce che un team Marquez-Acosta potrebbe rappresentare un futuro da sogno per la MotoGP.
Il 2025 di Pecco Bagnaia resterà a lungo una delle stagioni più complicate della sua carriera in MotoGP. Il bicampione del mondo, partito come uno dei grandi favoriti al titolo, si è ritrovato intrappolato in un’annata fatta di difficoltà tecniche, risultati deludenti e aspettative completamente disattese. Una vera e propria via crucis sportiva, conclusa solo con la fine del campionato.
Al termine della stagione, il pilota torinese ha sentito il bisogno di staccare completamente la spina. Dopo mesi vissuti sotto pressione, ha lasciato le moto alle spalle e si è concesso una pausa alle Maldive insieme alla compagna, per ritrovare equilibrio e serenità. Il bilancio parla chiaro: appena due vittorie in tutto l’anno e un quinto posto finale in classifica, con un distacco pesantissimo dal compagno di squadra Marc Marquez, capace di conquistare il titolo con largo anticipo.
Un risultato che pesa, soprattutto per un pilota che ha già dimostrato di poter dominare la categoria. Proprio per questo, Bagnaia arriva al 2026 con molte domande sul tavolo, ma anche con la volontà di ripartire da quanto imparato nei momenti più duri.
Durante l’evento “Campioni in Festa”, la celebrazione con cui Ducati ha chiuso ufficialmente la stagione, Pecco ha raccontato il percorso di riflessione che ha accompagnato la fine del suo anno più complicato:
“Ho lottato parecchio. Ci sono state gare buone e cercherò di capire il perché, e altre cattive che mi serviranno da lezione per migliorare nell’individuazione dei problemi. Guardando a Ducati, è stata una grande stagione, con Marc che ha dominato e fatto la differenza. Non vedo l’ora di ricominciare. Il test di Valencia ha rappresentato un inizio con il piede giusto e aspetto con impazienza”.
Parole che raccontano la fatica, ma anche la determinazione di un pilota che non intende arrendersi. Il 2025, per Bagnaia, non è stato solo un anno da archiviare in fretta, ma anche un banco di prova umano e professionale. Lo stesso Pecco ha spiegato come questa stagione lo abbia costretto a rivedere il suo approccio alle difficoltà:
“Con l’esperienza, mi sono reso conto che tutte le situazioni aiutano e, anche se non le ho affrontate nel modo migliore, è importante mantenere i piedi per terra, riflettere su quanto accaduto e cercare di migliorare. Il 2025 mi ha insegnato l’importanza di provare a lavorare meglio nelle difficoltà, cercando di individuare il problema principale”.
A rendere il quadro ancora più delicato c’è il tema del contratto. Come molti piloti della griglia, Bagnaia andrà in scadenza nel 2026 e, dopo un’annata così complicata, non mancano le voci sul suo futuro in Ducati. Il diretto interessato, però, non si è sbilanciato, lasciando intendere che, almeno per ora, la situazione non è cambiata rispetto al passato:
“Fai la domanda a chi può rispondere. La sensazione è che non sia cambiato nulla”.
Le prossime settimane e i primi test saranno fondamentali per capire se il “reset” evocato da Bagnaia potrà davvero trasformarsi in una rinascita sportiva. Il 2026 si avvicina e, dopo l’inferno del 2025, Pecco è chiamato a dimostrare di poter tornare protagonista dove conta davvero.
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