Il mondo del ciclismo italiano è in lutto per la scomparsa di Michele Dancelli, deceduto oggi all’età di 83 anni presso la Rsa di Castenedolo, dove era ricoverato da tempo.
Nato l’8 maggio 1942 a Castenedolo, Dancelli ha iniziato la sua carriera professionistica nel 1963, distinguendosi rapidamente per il suo spirito combattivo e la predilezione per le fughe da lontano. Nel corso della sua carriera, ha collezionato circa ottanta vittorie, tra cui due titoli di campione italiano, undici tappe al Giro d’Italia e una Freccia Vallone nel 1966.
Il 19 marzo 1970, Dancelli ha scritto una pagina memorabile del ciclismo italiano vincendo la Milano-Sanremo. Dopo una fuga solitaria di 70 chilometri, ha tagliato il traguardo con 1’39” di vantaggio sull’olandese Gerben Karstens, riportando l’Italia al successo nella Classicissima dopo 17 anni.
Oltre ai successi su strada, Dancelli ha conquistato due medaglie di bronzo ai Campionati del Mondo: a Imola nel 1968 e a Zolder nel 1969. La sua determinazione e il suo stile di corsa aggressivo hanno lasciato un’impronta indelebile nel ciclismo italiano, ispirando generazioni di ciclisti.
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