La relazione tra Michael Jordan e Scottie Pippen, una delle più iconiche nella storia della NBA, si è chiusa nel silenzio e nella distanza. Un epilogo inatteso per una coppia che ha segnato un’epoca con i Chicago Bulls, conquistando sei titoli NBA e ridefinendo il concetto stesso di dinastia sportiva.
Dietro l’immagine del Jordan competitivo e implacabile, però, si nasconde una reazione molto diversa da quella che molti si sarebbero aspettati. A raccontarla è Sam Smith, storico giornalista vicino all’ambiente Bulls, che ha svelato come l’ex numero 23 abbia vissuto il progressivo allontanamento dal suo storico compagno di squadra. Nessuna rabbia, nessun attacco pubblico: solo dolore. Jordan, secondo Smith, non era arrabbiato, ma profondamente ferito, come se avesse perso una parte importante della propria vita.
La frattura definitiva è arrivata dopo l’uscita di “The Last Dance” nel 2020. Pippen si disse apertamente deluso dal modo in cui il documentario raccontava la sua figura, ritenuta marginale rispetto alla centralità assoluta attribuita a Jordan. Le tensioni si sono poi acuite con la pubblicazione, nel 2021, dell’autobiografia “Unguarded”, in cui l’ex ala dei Bulls ha rivolto critiche dirette e dure al suo ex leader, definendo sbilanciato il racconto di quegli anni gloriosi.
Nonostante tutto, Jordan non ha mai rinnegato pubblicamente l’importanza di Pippen. Anzi, nel discorso di ingresso nella Hall of Fame, fu l’unico compagno di squadra citato esplicitamente. Un passaggio tutt’altro che casuale: Jordan riconobbe apertamente che senza Scottie non sarebbe stato possibile raggiungere quei traguardi storici a Chicago. Un riconoscimento che, secondo Sam Smith, racconta più di mille dichiarazioni: Pippen non era solo un grande giocatore, ma una colonna portante della carriera di Jordan.
A rendere ancora più complessa la situazione ha contribuito anche la vicenda extracampo legata alla relazione tra Marcus Jordan, figlio di Michael, e Larsa Pippen, ex moglie di Scottie. Un episodio che ha ulteriormente raffreddato i rapporti e allontanato qualsiasi ipotesi di riconciliazione.
Oggi Jordan e Pippen percorrono strade separate. Non ci sono segnali di un riavvicinamento, né dichiarazioni distensive da entrambe le parti. Ma chi conosce bene Michael Jordan assicura che non c’è rancore nel suo animo. C’è qualcosa di più difficile da accettare: la consapevolezza di aver perso la persona che gli è stata accanto nei momenti più gloriosi della sua carriera. Una perdita che, anche per il più grande competitivo di sempre, pesa più di qualsiasi sconfitta sul parquet.
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