Orlando riscrive una serata che sembrava già segnata. Partiti sotto di quindici punti senza aver ancora trovato il canestro, i Magic si rialzano con personalità, talento e organizzazione, superano i Miami Heat 117-108 e si conquistano il primo biglietto per le Final Four dell’NBA Cup, in programma da sabato a Las Vegas. Lì affronteranno i New York Knicks, usciti vincitori dal duello con Toronto.
Per la franchigia della Florida centrale sarà la prima apparizione nella fase finale del torneo, arrivata al termine di una corsa impeccabile: nessuna sconfitta finora e la sensazione di poter essere la mina vagante dell’evento.
Il crollo iniziale e la rimonta firmata Bane
L’assenza di Franz Wagner – fermato dall’infortunio rimediato al Madison Square Garden – stava per trasformarsi nell’alibi perfetto per un tonfo immediato. Miami, feroce sin dalla palla a due, scappa sullo 0-15 trascinata dall’aggressività di Andrew Wiggins e Norman Powell. Gli Heat tirano senza sbagliare per quasi cinque minuti e toccano il +16 (2-18), dando l’impressione di avere il controllo totale della gara.
Il merito di Orlando è quello di non lasciarsi travolgere: Jamahl Mosley riorganizza la squadra, chiude le falle difensive e affida la risalita ai suoi tre uomini più creativi. Da lì in poi, la partita cambia volto.
Un secondo quarto da 39 punti che ribalta la narrativa
Desmond Bane, Paolo Banchero e Jalen Suggs guidano una controffensiva travolgente: ritmo alto, spaziature più pulite, tiri aperti costruiti con pazienza. Il parziale del secondo periodo (39 punti segnati) scioglie la sicurezza di Miami e permette ai Magic non solo di rimontare, ma anche di affacciarsi avanti nel punteggio.
All’intervallo, gli Heat conservano un vantaggio minimo (56-57), ma l’inerzia ha già cambiato direzione.
Orlando prende il comando e non lo lascia più
Nel terzo quarto Miami prova a restare agganciata, ma la lucidità degli uomini di Spoelstra va scemando. Bane mette altri 10 punti, domina nei mismatch e trascina i compagni mentre la difesa di Orlando sale di tono. L’ultima pausa vede i Magic avanti 89-83: è il preludio alla spallata definitiva.
L’apertura dell’ultimo periodo è un monologo: Bane piazza da solo i primi nove punti dei Magic con due triple e un gioco da tre. Alla sirena finale saranno 37 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, con 15 soltanto nell’ultimo quarto. Una prestazione totale, alimentata anche dall’energia di Jonathan Isaac, citato dallo stesso Bane come chiave emotiva della rimonta.
Orlando arriva fino al +14, gestisce tempi, ritmi e possessi con maturità e non concede a Miami la possibilità di rientrare.
I protagonisti e i numeri della serata
Magic
- Desmond Bane: 37 punti, 6 rimbalzi, 5 assist – dominante.
- Jalen Suggs: 20 punti, ritmo e aggressività.
- Paolo Banchero: 18 punti e 7 rimbalzi, presenza costante nella metà campo offensiva.
- Wendell Carter Jr.: doppia doppia da 14+10, prezioso in entrambe le aree.
Heat
- Norman Powell: 21 punti, il più incisivo.
- Tyler Herro: 20 punti, ma poco continuo.
- Andrew Wiggins e Bam Adebayo: 19 punti a testa, entrambi frenati nella seconda parte di gara.
Una qualificazione storica
Con questo successo Orlando entra per la prima volta tra le ultime quattro della NBA Cup. Lo scorso anno la corsa si fermò ai quarti contro Milwaukee, poi campione. Stavolta lo scenario è diverso: i Magic sono imbattuti e arrivano a Las Vegas con la convinzione di potersela giocare con chiunque.
La semifinale con i Knicks sarà un test probante, ma dopo aver respinto la furia iniziale di Miami, questa squadra ha dimostrato di sapere soffrire, adattarsi e colpire. Ed è spesso da notti come questa che nascono sorprese capaci di lasciare il segno.