Nella vittoria dei Denver Nuggets contro gli Indiana Pacers (120-135) di mercoledì scorso, un nome ha brillato sopra tutti gli altri: Jamal Murray. Il playmaker canadese ha messo in scena una performance che non solo è tra le migliori della stagione, ma che si inserisce anche tra le esibizioni individuali più straordinarie della storia della NBA, lasciando un’impronta indelebile nella sua carriera.
Una partita da leggenda
La prestazione di Murray al Bankers Life Fieldhouse è stata impressionante. In soli 36 minuti di gioco, ha messo a segno 52 punti, un’impresa che ha elevato ulteriormente la sua reputazione. Ma i numeri non finiscono qui: Murray ha chiuso con un eccellente 19 su 25 al tiro (76%) e un fantastico 10 su 11 da tre (90.9%). Inoltre, ha aggiunto 6 rimbalzi e 4 assist, dimostrando l’impatto che ha avuto su tutta la partita. Il suo +23 nel plus/minus testimonia l’influenza che ha avuto sui Nuggets, che hanno dominato il gioco dal secondo quarto fino alla fine, con un ritmo inarrestabile.
Questa straordinaria esibizione non solo è stata una delle migliori della stagione, ma ha consolidato ancora di più il nome di Murray come uno dei principali candidati per l’All-Star Game del 2026. Il canadese è diventato il secondo giocatore nella storia della NBA a segnare 50 o più punti in due partite, con una percentuale di tiro superiore al 95% ai liberi, un traguardo che solo Michael Jordan aveva raggiunto precedentemente.
Un traguardo storico per Denver
La notte di Murray non ha solo portato ai riflettori il singolo giocatore, ma ha anche scritto un nuovo capitolo nella storia dei Denver Nuggets. Con i 52 punti di Murray, i 55 di Nikola Jokić l’11 novembre e i 50 di Aaron Gordon il 23 ottobre, Denver è diventata la prima squadra nella storia della NBA ad avere tre giocatori diversi con una partita da 50 punti nei primi 21 incontri di una stagione. Un risultato collettivo che dimostra la profondità offensiva e la versatilità del roster dei Nuggets, allenato da Michael Malone.
Un posto tra i grandi
L’impresa di Murray lo colloca in un gruppo esclusivo di giocatori leggendari. Con questa prestazione, è diventato uno dei soli tre giocatori nella storia ad aver segnato 50 o più punti in più di una partita fuori casa, con una percentuale di tiro superiore al 75%, insieme a due icone come Wilt Chamberlain e Michael Jordan. Questi numeri parlano da soli del calibro storico dell’impresa di Murray a Indiana.
Un futuro da protagonista
In una stagione in cui i Denver Nuggets cercano di affermarsi come una seria contendente per il titolo NBA, prestazioni come quella di Murray consolidano ulteriormente il suo ruolo di motore offensivo della squadra. La sua esibizione è già considerata una delle più spettacolari dell’annata e rappresenta un promemoria della sua capacità di trasformare completamente una partita quando entra in quel ritmo inarrestabile che lo caratterizza.
La serata di Murray sarà ricordata non solo per il punteggio, ma anche per il modo in cui ha dimostrato di essere uno dei giocatori più completi e più pericolosi della NBA. Con questo tipo di prestazioni, non c’è dubbio che il futuro per Jamal Murray si preannunci sempre più brillante.