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L’ex portiere della Juventus, Stefano Tacconi, ha reso omaggio a Diego Armando Maradona visitando il murales nei Quartieri Spagnoli di Napoli e donando un quadro che ritrae un loro abbraccio storico.
Pietro Puzone, ex calciatore del Napoli e amico intimo di Diego Maradona, ha condiviso nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ricordi e aneddoti sulla loro amicizia, le sfide personali affrontate e il sostegno ricevuto dal Pibe de Oro.
Puzone, cresciuto nelle giovanili del Napoli, ha debuttato in prima squadra nel 1982. L’arrivo di Maradona nel 1984 ha segnato l’inizio di una profonda amicizia: “Mi chiamava affettuosamente Pedro. In campo era un genio, ma fuori era un gentiluomo”. Un esempio emblematico di questa generosità è la partita di beneficenza organizzata ad Acerra nel 1985 per aiutare un bambino bisognoso di un intervento chirurgico. Nonostante le condizioni avverse e l’incasso insufficiente, Maradona coprì personalmente la somma mancante.
La loro amicizia si estendeva oltre il campo da gioco. Puzone ricorda un episodio in cui, durante un giorno libero, lui e Maradona viaggiarono in Ferrari fino a Roma. Fermati dalla polizia per eccesso di velocità, temevano una multa, ma gli agenti desideravano solo una foto con il campione argentino. In un’altra occasione, dopo una trasferta contro la Sampdoria, i due si trovarono a Roma senza soldi per la benzina, avendo speso tutto nei locali notturni.
Dopo il ritiro dal calcio, Puzone ha affrontato gravi problemi di dipendenza che lo hanno portato a vivere come clochard. “Ero diventato un clochard. Sono uscito dal tunnel grazie all’aiuto della famiglia e dei miei ex compagni di squadra”, ha confessato. Maradona, pur essendo lontano, gli ha offerto parole di incoraggiamento: “Prima di lasciarci però mi ha detto una frase cui ripenso ogni momento: ‘Pietro, devi salvarti’. Se adesso sono qui è anche grazie a lui. Da lassù, non mi ha abbandonato”.
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