Un gol di Christian Pulisic indirizza la stracittadina della 12ª giornata, ma il vero protagonista è Mike Maignan, insuperabile in ogni frangente. L’Inter crea, spreca e colpisce due pali, mentre il Milan si affida alla solidità difensiva e sfrutta con cinismo l’unica vera incertezza avversaria. Chivu incassa la quarta sconfitta in dodici turni, Allegri si conferma specialista delle grandi sfide.
Sommer 4,5 – La serata che non deve vivere un portiere: l’unico tiro realmente insidioso gli sfugge goffamente dalle mani e regala a Pulisic il gol-partita.
Akanji 5 – Regolare per larghi tratti, salvo la distrazione fatale sul tap-in rossonero.
Acerbi 6 – Equilibrato dietro, sfortunato davanti: il suo colpo di testa centra la traversa.
(40’ st Diouf sv)
Bastoni 5,5 – Qualche sbavatura sul lato sinistro, soprattutto nella transizione che porta all’azione decisiva.
Carlos Augusto 5,5 – Disorientato sulla destra, fatica a trovare la giocata giusta.
Barella 6 – Generoso e continuo, ma senza lampi risolutivi.
(40’ st P. Esposito sv)
Calhanoglu 4,5 – Perde il pallone da cui nasce il vantaggio del Milan e fallisce il rigore dell’1-1: la serata più nera della sua stagione.
(32’ st Zielinski sv)
Sucic 6 – Elegante, mobile e con qualche buona iniziativa, ma gli manca l’incisione.
Dimarco 6 – Parte bene, mette un assist perfetto per Thuram ma poi alterna precisione e confusione.
Thuram 6,5 – Il più vivo dei suoi: testa, strappi, assist e il rigore procurato.
Lautaro Martínez 6 – La conclusione del possibile 1-0 trova un Maignan in stato di grazia. Poi cala.
(20’ st Bonny 5,5) – Entra per incidere, spreca l’occasione migliore tirando altissimo.
All. Chivu 5 – L’Inter produce più del Milan ma si scontra con i propri errori e con la serata mistica di Maignan. Cambi tardivi e non risolutivi.
Maignan 8,5 – Tre interventi da fuoriclasse: il colpo di testa di Thuram, la respinta su Lautaro deviata sul palo, il rigore neutralizzato a Calhanoglu. Senza di lui, il Milan non ne uscirebbe indenne.
Tomori 6,5 – Ordinato, concreto, affidabile.
Gabbia 7 – Soffre all’inizio, poi diventa un muro nel gioco aereo.
Pavlovic 6 – Prestazione intensa e solida, macchiata dal rigore causato su Thuram.
Saelemaekers 6,5 – Doppio lavoro continuo: limita Dimarco e accelera nell’azione dell’1-0.
Fofana 6 – Alterna buon dinamismo a momenti di imprecisione, ma partecipa alla manovra del gol decisivo.
(77’ Ricci sv)
Modric 6,5 – Parte male, poi sale in cattedra con esperienza, recuperi e letture tattiche da campione.
Rabiot 6,5 – Strappi decisivi in transizione, fisicità in mezzo al campo e lucidità nella gestione.
Bartesaghi 6,5 – Personalità da veterano, corsa e coraggio. Vince tanti duelli.
Pulisic 7 – Primo tempo timido, poi la fiammata: fiuta l’errore di Sommer e firma il derby.
(77’ Nkunku sv)
Leao 5 – Serata complicata: Acerbi gli chiude ogni varco, spreca due ripartenze favorevoli.
(85’ Loftus-Cheek sv)
All. Allegri 7 – Il piano è quello classico: blocco compatto, ripartenze e affidamento ai campioni. Maignan lo premia, Pulisic lo finalizza.
Un’Inter intraprendente e sprecona cade contro un Milan che si affida alla compattezza e al suo portiere stellare. Il successo rossonero restituisce fiducia a un gruppo che trova nella gestione Allegri il suo punto d’appoggio, mentre l’Inter esce con il rammarico di aver costruito tanto e finalizzato poco.
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