L’esito del sorteggio dei playoff non ha riservato sorprese clamorose, ma ha comunque delineato un percorso tutt’altro che banale per l’Italia di Gennaro Gattuso. La Nazionale giocherà la semifinale il 26 marzo, in gara secca e in casa, con sede probabile a Bergamo. Sulla strada per il Mondiale 2026 il primo avversario sarà l’Irlanda del Nord, mentre l’eventuale finale del 31 marzo si disputerà in trasferta contro la vincente di Galles-Bosnia.
Il sorteggio del percorso A appare equilibrato. L’Italia avrà il vantaggio di iniziare davanti al proprio pubblico, ma non potrà contare sulla stessa spinta nella partita più importante: la finale sarà infatti in campo avverso, contro due rivali che in casa sanno rendere l’atmosfera rovente. Va considerato poi che si tratta della terza partecipazione consecutiva ai playoff per i Mondiali, con le ultime due esperienze finite amaramente.
Gattuso, appena insediato, avrà quattro mesi per preparare una sfida che mette subito in gioco molto del suo progetto. La Nazionale dovrà arrivare all’appuntamento con una condizione e una mentalità diverse rispetto alle ultime uscite delle qualificazioni.
La selezione nordirlandese manca dal Mondiale dal 1986 ma arriva a questa fase con un percorso ben preciso. Nel girone di qualificazione ha chiuso terza dietro Germania e Slovacchia, perdendo entrambe le gare con un margine minimo e ottenendo tre vittorie, due delle quali contro il Lussemburgo. Il pass per i playoff è arrivato grazie al primo posto nel gruppo di Nations League della Lega C, a discapito di Bulgaria, Bielorussia e dello stesso Lussemburgo.
Nel ranking FIFA occupa attualmente la 69ª posizione, mentre l’Italia è 12ª. La differenza tecnica è evidente, ma non va sottovalutata la fisicità della squadra britannica, che costruisce gran parte della propria identità su organizzazione difensiva e intensità. La maggior parte dei giocatori milita in Championship, mentre solo cinque elementi giocano in Premier League. L’unico profilo di reale spicco è Conor Bradley, esterno del Liverpool, talento brillante e già protagonista in stagione.
Se la Nazionale supererà la semifinale, troverà sulla sua strada una tra Galles e Bosnia. Due squadre molto diverse ma entrambe difficili quando giocano davanti al proprio pubblico. I gallesi fanno della compattezza e dell’agonismo i loro punti di forza, mentre la Bosnia, nonostante il ricambio generazionale, può ancora schierare Edin Dzeko, leader tecnico e carismatico.
La finale del 31 marzo sarà dunque un test ad alta tensione, senza vantaggio del fattore campo.
Negli altri tre percorsi le sfide coinvolgono squadre in condizioni molto diverse tra loro: Ucraina-Svezia e Polonia-Albania nel percorso B, Turchia-Romania e Slovacchia-Kosovo nel percorso C, Danimarca-Macedonia del Nord e Repubblica Ceca-Irlanda nel percorso D. Solo una squadra per percorso conquisterà il pass per il Mondiale.
Le due nazionali si sono affrontate undici volte: l’Italia ha ottenuto sette vittorie, mentre l’Irlanda del Nord ha vinto una sola volta, nel gennaio 1958, in una partita rimasta storica perché costò agli azzurri il Mondiale in Svezia. L’ultimo incontro è datato 15 novembre 2021, lo 0 a 0 che costrinse la squadra di Roberto Mancini ai playoff poi fatali contro la Macedonia del Nord.
L’incrocio più recente con esito positivo per gli azzurri risale invece al girone delle qualificazioni al Mondiale 2022, con vittoria in casa all’andata.
La sfida del 26 marzo è un crocevia per la Nazionale. Il sorteggio non è stato il peggiore possibile, ma ogni leggerezza potrebbe rivelarsi fatale. L’obiettivo è semplice: conquistare due partite secche in cinque giorni e rimettere l’Italia dove deve stare, nel palcoscenico mondiale.
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