Napoli, stadio nuovo al Caramanico: il comune ribadisce il no

Oggi si è tenuta alle ore 10 la seduta di Conferenza dei Servizi (CdS), che è stata convocata in data 27/10/25. Hanno partecipato il Comune di Napoli, la Città Metropolitana, l’ASL, l’Associazione dei commercianti mercatali (AICAST Mercato Caramanico nella persona del portavoce Vincenzo Calcamucci) e il Segretario della Associazione Nazionale Ambulanti (ANA), Marrigo Rosato e lo studio di progettazione della Società Calcio Napoli,
Il Comune, anche in considerazione che molti enti avevano rinviato il proprio parere in attesa di elementi integrativi per una valutazione compiuta, ha richiesto al Responsabile del procedimento (Rdp) che venisse chiarito se la CdS fosse “preliminare”, quindi finalizzata a conoscere le condizioni per l’approvabilità dell’intervento, o “decisoria”, ovvero autorizzativa dell’intervento.
Inoltre, ribadendo le criticità già espresse nel parere trasmesso e la carenza di contenuti delle controdeduzioni formulate dalla Società, il Comune ha confermando il parere “non favorevole” sulla proposta. Veniva inoltre ricordato, dal Rdp, che la Soc. AreNapoli, proponente del palazzetto sportivo già oggetto di valutazione nella medesima area interessata dalla proposta del nuovo stadio, ha presentato richiesta di accesso agli atti e rinvio della seduta.
Il RdP della ZES ha ritenuto sostanzialmente tardiva la richiesta di rinvio della soc. AreNapoli, ma che AreNapoli sarebbe comunque stata ammessa alle prossime sedute della conferenza. Il Rdp ha chiarito che la CdS è da intendersi come “preliminare”.
A tale proposito è stato richiesto dal Comune che tale affermazione del Rdp fosse verbalizzata e che le prossime convocazioni riportassero l’indicazione corretta della tipologia della conferenza come “preliminare”, evidenziando che, pertanto, la conclusione della stessa non può avere valore di autorizzazione unica dell’intervento.
I mercatali e il segretario dell’ANA, segnalando l’importanza delle attività economiche insediate nel Mercato del Caramanico (500 operatori oltre l’indotto), manifestando stupore per le modalità di gestione del procedimento, hanno rivendicato la loro partecipazione attiva nello stesso, ribadendo la loro indisponibilità alla delocalizzazione proposta dalla Società.
La Città Metropolitana ha richiesto chiarimenti in merito alla tempistica della CdS preliminare e, in chiusura della conferenza, il RdP ha preannunciato la sospensione della Conferenza di Servizi.

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