Gattuso: “La Russa? Lo rispetto, ma non erano solo fischi, c’erano anche minacce di morte”

Il commissario tecnico della Nazionale italiana, Gennaro Gattuso, risponde alle dichiarazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, riguardo ai fischi dei tifosi durante la partita contro la Moldavia.

Dopo la vittoria per 2-0 dell’Italia contro la Moldavia, il commissario tecnico Gennaro Gattuso ha espresso il suo disappunto per i cori offensivi provenienti dagli spalti, definendoli “una vergogna”. In particolare, ha criticato i tifosi che hanno intonato frasi come “andate a lavorare”, sottolineando l’importanza di rimanere uniti in questo momento cruciale per la qualificazione ai Mondiali. 

La replica di Ignazio La Russa

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha risposto alle dichiarazioni di Gattuso, affermando che i fischi dei tifosi possono essere uno stimolo per la squadra, purché non sfocino nella violenza. Ha sottolineato che non si può dire “vergogna” a uno spettatore che fischia, poiché anche quel fischio è espressione dell’amore per la squadra.

La precisazione di Gattuso

In conferenza stampa, Gattuso ha chiarito la sua posizione, rispettando le parole di La Russa ma evidenziando che non si trattava solo di fischi, bensì di minacce di morte e altre offese gravi. Ha ribadito che accetta i fischi, ma non può tollerare minacce e insulti pesanti rivolti alla squadra e allo staff. 

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