La Juventus di Luciano Spalletti potrebbe presto conoscere una nuova evoluzione tattica. Dopo l’esperimento che ha visto Teun Koopmeiners arretrare sulla linea difensiva, il tecnico starebbe valutando un’altra mossa significativa, questa volta riguardante Fabio Miretti, giovane centrocampista classe 2003 rientrato da poco dopo due mesi di stop per infortunio muscolare.
Nell’ultima sfida contro lo Sporting Lisbona, Miretti è tornato protagonista nella mezz’ora finale, impressionando per personalità e qualità nel gioco palla a terra. Spalletti lo ha impiegato in una posizione inedita, schierandolo da regista davanti alla difesa, ruolo solitamente occupato da Locatelli.
Il giovane bianconero ha risposto con sicurezza, mostrando buona visione di gioco e tempi corretti nella distribuzione del pallone, nonostante il lungo periodo di inattività. Il tecnico toscano ha annotato con attenzione la prestazione, tanto da pensare a un possibile cambio stabile di ruolo.
Cresciuto come mezzala, Miretti si è distinto finora per dinamismo e inserimenti tra le linee, ma la concorrenza nel reparto — con giocatori come Locatelli, Koopmeiners, Thuram e McKennie — rende difficile un posto da titolare nel suo ruolo originario.
Da qui la riflessione dell’allenatore: spostarlo in cabina di regia per sfruttare le sue doti tecniche e dargli maggiore continuità. La pausa per le nazionali rappresenta per Spalletti l’occasione ideale per testare questa ipotesi, inserendolo stabilmente nel nuovo sistema di gioco.
Spalletti sta valutando anche il passaggio al 4-3-3, un modulo che permetterebbe di sfruttare meglio la profondità e l’uno contro uno di giocatori come Conceiçao e Zhegrova, oltre a garantire un impiego più razionale di Openda in attacco.
La difesa a quattro, però, comporterebbe la rinuncia a un uomo dietro, modificando gli equilibri costruiti finora con il 3-5-2. Spalletti vuole un giro palla più rapido e meno prevedibile, evitando passaggi lenti e orizzontali nella fase di impostazione.
Le modifiche tattiche, tuttavia, richiedono tempo e risultati immediati per consolidarsi. Spalletti dovrà fare i conti con i numerosi giocatori impegnati in nazionale e con il calendario fitto, che vedrà la Juve affrontare sfide delicate contro Fiorentina e Bodø/Glimt.
C’è anche il nodo Koopmeiners, che in difesa sta offrendo buone prestazioni: spostarlo nuovamente a centrocampo potrebbe privare la retroguardia di un elemento affidabile, ma restituirebbe all’ex atalantino un ruolo più congeniale.
In questo contesto, Miretti potrebbe diventare una pedina chiave. L’idea di impiegarlo da playmaker intriga Spalletti, che lo considera un profilo adatto a interpretare il ruolo con intelligenza tattica e semplicità nelle giocate.
Non mancano, intanto, voci di mercato: il centrocampista è seguito da Parma e Pisa, club interessati in caso di eventuale apertura bianconera. Ma il nuovo tecnico sembra voler bloccare ogni discorso di uscita: Miretti rimane parte del progetto e il suo rilancio passerà proprio da questa nuova posizione in campo.
Il futuro della Juventus passa dunque per una duplice sfida: la ricerca di un equilibrio tattico stabile e la valorizzazione dei giovani. La “cura Spalletti” sembra orientata proprio a questo — costruire una squadra più fluida, dinamica e pronta a reinventarsi.
E se Miretti saprà adattarsi al nuovo ruolo, potrebbe ritagliarsi uno spazio importante nel centrocampo bianconero, diventando uno dei simboli della nuova era tecnica alla Continassa.
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