L’atmosfera, all’indomani della sconfitta di Eindhoven, era quella delle giornate in cui non si può più far finta di niente. Il Napoli di Antonio Conte si è ritrovato al centro sportivo per un faccia a faccia lungo, teso, ma necessario. A raccontarlo è il Corriere del Mezzogiorno, che parla di un confronto “visivo e parlato”, durante il quale è emersa una verità condivisa: così non si può andare avanti.
Conte, che difficilmente lascia correre un allarme, ha ammesso di dover rivedere qualcosa nelle proprie scelte e nella gestione quotidiana. “Non è nelle mie corde sottovalutare certi segnali”, avrebbe confidato ai suoi collaboratori. L’allenatore ha riconosciuto che la squadra è entrata in un ciclo negativo di tensioni e cali di rendimento, e ha invitato tutti a una presa di coscienza collettiva.
Il gruppo si è riunito per analizzare il video della disfatta olandese. Le immagini del 3-0 subito dal PSV sono diventate lo specchio di un malessere più profondo: stanchezza fisica, logorio mentale, pressione crescente e un rendimento al di sotto delle aspettative da parte dei nuovi arrivati. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il confronto è stato “vivace”, con toni accesi ma costruttivi. “Silenzio, amarezza, poi il bisogno di decomprimere”, scrive il quotidiano. Da quel momento la riunione è diventata un momento di verità. Non sono mancati interventi dei senatori, preoccupati per l’aria pesante che si respira nello spogliatoio e per una squadra che, dopo un buon avvio, sembra aver perso convinzione.
Il tecnico ha mostrato il volto dell’uomo che non si sottrae. Ha riconosciuto pubblicamente di dover ricalibrare alcune scelte tattiche e la gestione del gruppo, ammettendo che “qualcosa va modificato”. Non si tratta solo di moduli o rotazioni, ma di ritrovare l’intensità e la fame che hanno sempre contraddistinto le sue squadre.
Conte non ha cercato alibi né scaricato le responsabilità: ha chiesto risposte, ma ha anche offerto un segnale di autocritica. “È un allarme forte – avrebbe detto – e non possiamo ignorarlo.”
La gara di Eindhoven, spiegano fonti vicine allo spogliatoio, è stata “il vaso di Pandora”: ha fatto emergere tensioni latenti e malumori individuali che covavano da settimane. Alcuni giocatori hanno confessato di avvertire un senso di frustrazione per i carichi di lavoro e la mancanza di serenità.
Ora però serve voltare pagina. La partita di sabato contro l’Inter, al “Maradona”, arriva come un bivio: l’occasione per dimostrare che la crisi può trasformarsi in un punto di svolta. Conte vuole una reazione immediata, di orgoglio e identità.
Alla fine della riunione, la sintesi è stata chiara: colpe condivise e responsabilità comuni. Nessun capro espiatorio, ma la volontà di ricostruire da dentro. Conte ha ribadito che il Napoli non può permettersi di perdere fiducia proprio ora, quando la stagione entra nel vivo. Il tecnico, raccontano i presenti, è rimasto a lungo da solo nel suo ufficio dopo l’incontro. A riflettere, come sempre, più che a rimuginare. Perché Conte, quando percepisce un allarme, non lo lascia mai cadere nel vuoto.
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