Il documentario “Noi non siamo napoletani” di Gianluca Vitiello offre uno sguardo su Napoli attraverso le esperienze di chi, pur non essendovi nato, ha scelto di viverci. Il film, della durata di 70 minuti, è stato presentato in anteprima il 13 settembre a Casa Cinema Napoli, con la presenza dell’autore.
Dopo “Napolitaners”, che raccontava Napoli attraverso gli occhi di chi l’aveva lasciata, Vitiello cambia prospettiva. In “Noi non siamo napoletani”, il regista esplora le vite di persone provenienti da Stati Uniti, Giappone, Russia, Palestina, Nigeria e Germania, che hanno deciso di stabilirsi a Napoli. “Ho cercato personaggi con storie molto diverse e provenienti da posti lontani tra loro e dalla città”, spiega Vitiello. “Ho provato a raccontare la loro vita prima di arrivare a Napoli ma soprattutto come il vivere la città ha cambiato il loro carattere e il loro destino”.
Il titolo del documentario, “Noi non siamo napoletani”, rovescia il significato di un coro da stadio usato in chiave offensiva. Per i protagonisti del film, questa frase rappresenta un piccolo cruccio per non esserci nati, ma anche una straordinaria possibilità di osservare la città attraverso uno sguardo meno condizionato e più realistico.
Tra le testimonianze raccolte, spicca quella dell’artista e attivista statunitense Jimmie Durham, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, scomparso nel 2021. Durham ha vissuto Napoli come una grande fonte di ispirazione per le sue opere e si è sentito a casa “perché folle e piena di problemi”, disse con ironia.
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