Matteo Franzoso, morto durante un allenamento in Cile: il sogno olimpico e la questione sicurezza

Il mondo dello sci italiano è in lutto per la scomparsa di Matteo Franzoso, giovane talento deceduto in seguito a un incidente durante un allenamento in Cile. La tragedia solleva interrogativi sulla sicurezza nelle piste da sci, soprattutto in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Matteo Franzoso, giovane sciatore italiano di 25 anni, è deceduto in seguito a un grave incidente avvenuto durante un allenamento sulle piste di La Parva, in Cile. L’atleta, che avrebbe compiuto 26 anni il 16 settembre, ha perso il controllo durante un salto, superando le reti di sicurezza e impattando contro una staccionata. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi e il ricovero in una clinica di Santiago del Cile, Franzoso non ha superato le conseguenze del trauma cranico e dell’edema cerebrale riportati. 

L’incidente durante l’allenamento in Cile

Sabato scorso, durante una sessione di allenamento a La Parva, a circa 50 km da Santiago del Cile, Matteo Franzoso ha affrontato un salto sul tracciato. Secondo le ricostruzioni, l’atleta ha perso il controllo degli sci, superando due file di reti di protezione e impattando contro una staccionata posizionata a pochi metri dal limite della pista. L’impatto gli ha causato un grave trauma cranico e un conseguente edema cerebrale. Immediatamente soccorso e trasportato in elicottero a Santiago, è stato ricoverato in terapia intensiva e posto in coma farmacologico. Nonostante gli sforzi dei medici, Franzoso è deceduto due giorni dopo l’incidente. 

Il sogno olimpico di Milano-Cortina 2026

Cresciuto sciisticamente al Sestriere, Franzoso aveva collezionato 17 presenze in Coppa del Mondo tra supergigante e discesa libera. Nel 2023 aveva conquistato il titolo italiano di combinata. Il suo obiettivo principale era la qualificazione per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Alessandro Garrone, presidente dello Sci Club Sestriere, ha ricordato Franzoso come “un ragazzo umile, sorridente, che aveva sacrificato gran parte della sua gioventù al sogno di diventare un grande atleta”.

La sicurezza sulle piste da sci sotto esame

La dinamica dell’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle piste da sci. Alessandro Garrone ha sottolineato come “la tecnica, i materiali, le prestazioni si evolvono sempre di più e tendono a trasformarlo ormai in uno sport estremo, in cui ogni centesimo conta. Ma le regole, i dispositivi per la sicurezza, le protezioni delle piste ed i controlli devono adeguarsi, correre altrettanto velocemente”. La tragedia di Franzoso si aggiunge a quelle di Matilde Lorenzi, Marco Degli Uomini e Margot Simond, giovani vite spezzate in pista nell’ultimo anno. 

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