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L’attaccante islandese Albert Gudmundsson ha subito un infortunio alla caviglia durante la partita tra Islanda e Azerbaigian, mettendo in dubbio la sua partecipazione al prossimo match della Fiorentina contro il Napoli.
Una mattinata di emozioni forti al Viola Park. Edoardo Bove, ex centrocampista della Fiorentina e oggi di nuovo tesserato con la Roma, è tornato a Firenze per salutare i compagni che lo hanno sostenuto nei momenti più difficili dopo il malore del 1° dicembre scorso contro l’Inter.
Quel drammatico episodio aveva scosso l’intero mondo viola. Da allora, tra Bove e il gruppo si era creato un rapporto quasi fraterno, cementato dalle visite in ospedale e dal sostegno costante ricevuto nei mesi successivi. La Fiorentina lo avrebbe riscattato senza esitazioni: il suo era un progetto appena iniziato, stroncato dagli eventi.
Il ritorno di Bove ha coinvolto tutti: dai compagni di squadra – da De Gea a Ranieri, passando per Gosens, Dodô e Mandragora – fino a staff tecnico, medici e magazzinieri. Sui canali social del club viola scorrono immagini di sorrisi e abbracci, accompagnate dalla frase con cui lo stesso giocatore ha salutato l’ambiente: «Vi ho guardato, vi seguo e vi voglio bene». Poche parole, accolte da applausi e qualche lacrima.
Oggi Bove è formalmente della Roma, ma non può giocare in Italia a causa del defibrillatore sottocutaneo che gli è stato impiantato. In Germania e in Inghilterra, invece, i regolamenti permettono di scendere in campo in queste condizioni: nelle scorse settimane si era parlato di un possibile trasferimento in Bundesliga, ma per ora nulla si è concretizzato. Nel frattempo, a Firenze resta un punto di riferimento, anche come collaboratore di mister Palladino.
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