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Il tennista serbo Novak Djokovic ha deciso di trasferirsi ad Atene con la famiglia, in seguito alle tensioni con il governo serbo per il suo sostegno alle proteste studentesche.
Novak Djokovic ha deciso di trasferire il torneo ATP 250 di Belgrado ad Atene, una mossa che ha suscitato discussioni e speculazioni riguardo alle sue motivazioni e alle implicazioni politiche. Il torneo, ora denominato Hellenic Championship, si svolgerà all’OAKA Arena dal 2 all’8 novembre 2025, segnando il ritorno del tennis professionistico in Grecia dopo oltre 30 anni.
La famiglia Djokovic, che detiene la licenza del torneo dal 2021, ha giustificato il trasferimento con l’impossibilità di garantire le condizioni logistiche e operative necessarie per lo svolgimento a Belgrado nelle date previste. Tuttavia, secondo alcuni media serbi e greci, alla base della decisione ci sarebbero le crescenti tensioni politiche tra Djokovic e il governo serbo guidato dal presidente Aleksandar Vucic. Il campione serbo si è schierato pubblicamente a favore delle proteste studentesche dopo il crollo di una tettoia alla stazione ferroviaria di Novi Sad nel novembre 2024, esprimendo solidarietà verso i manifestanti. Questa presa di posizione ha portato a una riduzione della sua visibilità sui media filogovernativi e a critiche da parte di esponenti vicini al governo.
Oltre al trasferimento del torneo, si specula su un possibile trasferimento di residenza di Djokovic e della sua famiglia in Grecia. Durante una recente visita ad Atene, il tennista ha incontrato il premier greco Kyriakos Mitsotakis, e secondo la stampa locale, i due avrebbero discusso di una possibile futura residenza della famiglia Djokovic in Grecia, oltre che di potenziali investimenti e progetti sportivi nel Paese. La famiglia potrebbe trasferirsi ad Atene già a entro settembre.
In Serbia, la decisione di Djokovic ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni lo accusano di tradimento, altri lo sostengono nella sua presa di posizione contro il governo. I media filogovernativi hanno ridotto drasticamente la visibilità del campione serbo, e alcuni tabloid lo hanno definito “un falso patriota”. Questa situazione riflette le tensioni politiche interne al Paese e il ruolo che figure pubbliche come Djokovic possono giocare nel dibattito politico nazionale.
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