Italvolley, Velasco: “Le mie ragazze sono autonome, non è detto che chi vince fa tutto bene. A noi è stata questione di centimetri”

Il commissario tecnico della Nazionale femminile di volley, Julio Velasco, riflette sulla recente vittoria olimpica e sul futuro della squadra.

Appena atterrato a Malpensa con la Coppa del Mondo in valigia, Julio Velasco sorride tra la stanchezza e la soddisfazione. Il ct della nazionale femminile di volley ha appena condotto le sue ragazze alla conquista del Mondiale 2025, la prima nella storia della squadra italiana femminile.

«Quando una persona comincia a confondersi con il suo personaggio, è lì che comincia il declino», riflette Velasco, che preferisce concentrarsi sul «qui e ora» piuttosto che su etichette o paragoni con squadre passate.

Le differenze che fanno la vittoria

Intervistato dal Corriere della Sera, Velasco spiega come due punti abbiano fatto la differenza tra oro e argento: «Se in semifinale l’attacco di Gabi fosse stato anche solo 3 centimetri più alto o più a destra, probabilmente avrebbe fatto punto e in finale ci sarebbe andato il Brasile. Non basta fare tutto bene: a volte vince chi fa un po’ meglio».

Il ct sottolinea il ruolo dell’autonomia delle giocatrici: «Ho sempre voluto che fossero autorevoli e autonome. Il time out nel tie break? Ho solo ricordato loro di decidere cosa fare e farlo bene».

Confronti e continuità

Velasco rifiuta il mito dell’“invincibile”: «Sono solo un bravo allenatore che allena una squadra forte. Gli invincibili esistono solo nella mitologia». E sull’eredità lasciata dai grandi gruppi degli anni ’90: «In due anni queste ragazze non hanno fatto un allenamento senza dare il massimo. Questo le accomuna con quel gruppo».

Il ct sottolinea inoltre come le vittorie alimentino la passione per la pallavolo femminile: «Oggi sempre più ragazze vogliono giocare a pallavolo, il movimento ha potenzialità enormi».

Il futuro e lo sport “qui e ora”

Riguardo ai prossimi impegni e al Mondiale maschile, Velasco mantiene la stessa filosofia: «Bisogna agire come chi ha perso: fermarsi, capire perché e migliorare. Noi lo facciamo anche dopo un’Olimpiade vinta».

Infine, Velasco si dice felice di vedere l’Italia tifare per le sue atlete, compreso Gattuso: «Quando vinciamo tendiamo a esaltarci troppo e a diventare presuntuosi. Quando perdiamo, invece, va tutto male. Lo sport è fatto di equilibrio e cultura sportiva».

ti potrebbe interessare

     | Sport

Julio Velasco si racconta, sottolineando il suo ruolo di allenatore e rifuggendo l’etichetta di ‘guru’.

     | Sport

L’Italvolley femminile, sotto la guida di Julio Velasco, ha conquistato un ciclo d’oro vincendo due Nations League, l’oro olimpico a Parigi 2024 e il Campionato Mondiale 2025.

     | Sport

A Bangkok l’Italia del volley femminile batte la Turchia al tie break e conquista il titolo iridato dopo 23 anni.

     | Sport

Un’analisi dell’Italvolley femminile, tra inclusività, successi internazionali e prospettive future.

     | Sport

L’Italia di Velasco trionfa contro la Turchia e punta a eguagliare il record di vittorie consecutive di Barbolini.